Come un raggio di sole dopo la tempesta, arriva la notizia che tranquillizza migliaia di lavoratori: tutti gli stabilimenti mantenuti e nessun dipendente perderà il posto.
La tensione era palpabile negli ultimi giorni, con voci sempre più insistenti su possibili chiusure e tagli del personale che avevano gettato nell’t’incertezza migliaia di famiglie. Un clima pesante come piombo che aleggiava sugli stabilimenti del colosso automobilistico tedesco.
Ma dopo una maratona negoziale durata ben 70 ore – quasi tre giorni ininterrotti di trattative serrate – è finalmente arrivata la svolta tanto attesa: un accordo storico tra il gruppo Volkswagen e il sindacato IG Metal che spazza via ogni nube all’orizzonte.
Il futuro degli stabilimenti prende forma
La mappa del futuro produttivo Volkswagen si delinea con chiarezza. Lo storico stabilimento di Wolfsburg, vero cuore pulsante del marchio, si prepara a una profonda trasformazione. Dal 2029 ospiterà la produzione di diverse ammiraglie sulla nuova piattaforma SSP, inclusa l’attesissima versione elettrica della Golf, che prenderà il nome di ID.Golf.
Nel frattempo, accoglierà anche la produzione della ID.3 e della Cupra Born, finora assemblate a Zwickau. A Emden il futuro si tinge di elettrico, con la conferma della produzione della ID.7 e della sua versione Tourer. Dal 2026 si aggiungerà il restyling della ID.4, seguito l’anno successivo da un quarto modello ancora avvolto nel mistero.
Sorprese positive anche per Osnabrück, dove la produzione della T-Roc cabrio proseguirà fino all’estate 2027, superando le previsioni iniziali. Gli stabilimenti di Braunschweig e Kassel si specializzeranno nella produzione di componenti cruciali per la piattaforma SSP, mentre Salzgitter manterrà la sua importanza strategica nella produzione di celle per batterie.
La fabbrica di Dresda, nota come “fabbrica di cristallo”, continuerà ad assemblare la ID.3 fino a fine 2025, per poi essere oggetto di un progetto di riconversione. Hannover proseguirà con la produzione dell’ID. Buzz e del T7 Multivan, mentre Zwickau, che manterrà la produzione dell’Audi Q4 e-tron, potrebbe trasformarsi in un pionieristico hub per l’economia circolare.
Teresa Cavallo, Presidente del Consiglio di fabbrica generale di Volkswagen AG, ha sottolineato come questo accordo rappresenti una soluzione solida in un momento economicamente complesso. Come un’ancora di salvezza in acque agitate, l’intesa garantisce non solo il mantenimento dei posti di lavoro fino al 2030, ma anche la preservazione degli accordi salariali interni.
La decisione di Volkswagen dimostra come sia possibile navigare attraverso le sfide della transizione energetica senza sacrificare il capitale umano, preservando quella competenza e quella passione che hanno reso grande il marchio tedesco. Una vittoria che sa di futuro, dove tradizione e innovazione si fondono in un progetto industriale che guarda avanti senza dimenticare le proprie radici.