Adrian Newey (ANSA) - Allaguida.it
Il genio della Red Bull è stato vicinissimo al trasferimento a Maranello, per quello che sarebbe stato l’affare del secolo in Formula 1
L’ingegnere britannico ha messo il suo estro al servizio della Red Bull ormai da molti anni, eppure la Ferrari ha fatto un tentativo estremo per portarlo in Italia. Un’offerta davvero allettante con alcuni retroscena pazzeschi.
La Red Bull è senza dubbio il team da prendere come riferimento in Formula 1. La scuderia anglo-austriaca ha costruito i propri successi attorno alle figure di Christian Horner e Adrian Newey. Durante il dominio Mercedes, nella prima parte dell’era ibrida, le lattine energetiche sono rimaste in attesa di trovare una soluzione per sovvertire gli equilibri. Il ritorno alle vetture ad effetto suolo ha dato la spinta decisiva verso il successo, verso un nuovo ciclo vincente dopo quello targato Vettel.
Adrian Newey non è nuovo a trovate geniali ed è stato in grado nella sua carriera di costruire monoposto che hanno sbaragliato la concorrenza. Come dimenticare la Williams anni ’90, imbattibile per almeno un quinquennio proprio come la RB19 oggi. Ovvio che un ingegnere di questo calibro, vista la penuria in Formula 1, sia ricercatissimo anche sul mercato.
La Ferrari ha sempre voluto metterlo alle proprie dipendenze, come avvenne ad esempio con John Barnard negli anni ’80 (genio della McLaren dell’epoca). Una scuderia gloriosa come quella di Maranello, d’altronde, deve sempre puntare al meglio.
Eppure non c’è stato nulla da fare per convincere Adrian Newey ad arrivare in Italia e a sposare il progetto della Rossa. Correva l’anno 2014, la Mercedes era arrivata ai vertici del Circus e per la Red Bull iniziava un periodo buio dopo i successi con Vettel.
La Ferrari, guidata dal compianto Sergio Marchionne, si affacciò alla porta dell’ingegnere britannico, facendo follie pur di accaparrarselo. Un’offerta davvero irrinunciabile per portarlo alla corte di Maranello. A raccontare come sono andate le cose è stato il team principal di Milton Keynes, Christian Horner, all’interno del podcast Eff Won con DRS: “La Ferrari lo ha cercato in maniera molto forte. Erano pronti ad offrirgli un contratto pazzesco e uno stile di vita hollywoodiano. Ogni giorno un volo per portarlo da Monaco a Maranello. In più anche la possibilità di progettare un’auto stradale”.
Questo era proprio il grande sogno di Newey che venne convinto a restare in Red Bull proprio grazie alla chance di creare l’Aston Martin Valkyrie, un’hypercar con tecnologia da F1 applicata alla strada. Il rapporto con il CEO della casa britannica fu la chiave per trattenere l’ingegnere nella propria sede. Una fortuna incredibile per Max Verstappen e per i tifosi austriaci, che ora si godono ancora una volta il frutto del lavoro di un genio.