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Nell’auto questo strumento è indispensabile: ecco quando va utilizzato

Ci sono strumenti, in auto, che possono davvero salvarci la vita, ma forse uno degli ultimi pensieri lo rivolgiamo a questo un oggetto.

Quando si percorrono strade prive di illuminazione o strade poco illuminate, o in assenza di percorsi pedonali separati, i pedoni, che camminano a piedi, o sono fermi sulla carreggiata vicino alla propria auto, a causa magari di un guasto, sono spesso poco visibili e rischiano di essere investiti dalle auto in movimento.

In Italia, ogni anno, ci sono decine di persone che perdono la vita in orari notturni o in condizioni di scarsa visibilità, travolti da auto in corsa. Molto spesso questo si verifica quando la nostra auto è in panne e noi siamo fermi, vicino, ad essa, fuori dall’abitacolo.

Non ci pensiamo spesso, ma un giubbotto catarifrangente, che dovremmo tenere per legge sempre nel nostro portabagagli, può davvero salvarci la vita. In Italia sia il conducente che i passeggeri sono tenuti a indossare un giubbotto di sicurezza catarifrangente non appena escono da un veicolo che si trova fuori dall’area urbana, al buio, o in caso di guasto o incidente stradale. I giubbotti di sicurezza devono essere conformi allo standard EN471 (giallo fluorescente, arancione o rosso e con corsie retroriflettenti) in Europa.

Questo rischio si rivela altissimo soprattutto nel periodo autunnale e invernale, quando tutti tendono a indossare abiti realizzati con materiali dai colori scuri, con un basso fattore di visibilità. Ai sensi del regolamento 2016/425/UE,  i dispositivi di protezione individuale includono indumenti riflettenti che migliorano la visibilità delle persone in movimento in situazioni in cui potrebbero essere investite dai veicoli.

Giubbotti catarifrangenti in auto: ecco perché possono salvarti la vita

Lo scopo dell’abbigliamento riflettente, in Italia noto come giubbotto catarifrangente, o noto anche, nei Paesi Ue, come abbigliamento segnaletico ad alta visibilità, è quello, appunto, di segnalare la presenza dell’utente in luoghi e situazioni che possono causare potenziali minacce alla sua salute e sicurezza. Il primo luogo dove il soggetto è a rischio visibilità, da parte degli altri utenti, è su carreggiate a scorrimento veloce, in particolare in orari notturni o in caso di nebbia.

Giubbotto catarifrangente: ecco come indossarlo e quando – allaguida.it

Tale segnalazione deve essere efficace a qualsiasi ora del giorno e della notte, quando è buio, quando è precaria l’illuminazione stradale, sia sulle strade nazionali che su quelle comunali, dove un’auto potrebbe arrivare, in qualsiasi momento, ad alta velocità, e non scorgere la nostra presenza sulla carreggiata.

Indossare un giubbotto catarifrangente è obbligatorio nella maggior parte dei paesi Ue, il conducente e/o un passeggero esce da un veicolo fermo su una carreggiata. Assicurati di avere abbastanza giubbotti riflettenti per tutti i passeggeri e di riporli in un posto dove puoi arrivare, senza scendere dall’auto. La maggior parte delle norme stradali dei paesi del Vecchio Continente impone a tutti i passeggeri di indossarne uno, in caso contrario non possono uscire dall’abitacolo.

In Austria e Belgio, invece, indossare un giubbotto catarifrangente vale solo per il conducente, ma in Belgio è obbligatorio indossarlo non solo se ci si ferma su un’autostrada, ma anche una strada comunale o urbana, o se ancora ci si ferma in un luogo dove il parcheggio non è consentito. In Francia i motociclisti devono avere caschi con materiale retroriflettente per rendersi visibili agli altri fruitori della strada in circostanze di scarsa visibilità.

Alfredo Iannacone

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Alfredo Iannacone