E’ grande caos per le multe in caso di segnalazione di autovelox stradali. La situazione si complica anche per il Ministero.
L’emanazione e la successiva messa in pratica del nuovo Codice della Strada, voluto fortemente dal ministro di infrastrutture e trasporti Matteo Salvini, ha portato una maggiore attenzione da parte degli automobilisti alle norme. In particolare per via dell’inasprimento delle sanzioni e la paura di ricevere multe salatissime e conseguenze anche a livello penale.
Il codice rinnovato e in parte modificato però non è riuscito a risolvere una questione molto discussa e delicata. Ovvero quella relativa all’utilizzo corretto degli autovelox stradali, i dispositivi elettronici tanto temuti dagli automobilisti italiani, visto che sono in grado di fotografare la velocità di un veicolo in corsa e segnalare l’eventuale infrazione oltre i limiti consentiti.
C’è un dibattito aperto riguarda la differenza tra l’omologazione del tutor stradale e l’approvazione dello stesso. Visto che in passato moltissimi cittadini, a cui era stata recapitata una multa da autovelox, hanno presentato ricorso al giudice di pace contestando la mancata omologazione del dispositivo in questione.
Il Ministero degli Interni, con una recente circolare, ha preso posizione, comunicando alle Prefetture ed ai Comuni di considerare omologazione e approvazione dei tutor come riferimenti equivalenti. Così facendo, diventa vano il tentativo di ricorso di moltissimi automobilisti colti in fallo dagli autovelox.
Omologazione e approvazione dei velox: parola al Ministero
La scelta del Viminale si scontra però con il parere della Corte di Cassazione, che invece considera necessari e fondamentali entrambi i passaggi per rendere efficiente e regolare un dispositivo velox.
Carmen Perrotta, capo dipartimento del Ministero degli Interni ed autrice della suddetta circolare, ha spiegato: “Il termine omologazione ha suscitato molte incertezze circa la sua interpretazione ed estensione, ponendosi la questione se tale comma sia da ritenersi o meno quale mero sinonimo del termine approvazione”.
In qualche modo si richiama all’ordine ogni Comune, con l’intento di far depositare il decreto di approvazione su un determinato strumento di rilevazione così da non incappare in reclami e ricorsi. Intanto, per evitare altri caos, verrà insignito un tavolo tecnico tra le parti, alla presenza dell’Avvocatura Generale, per stabilire differenze e procedure.
I Ministeri di Interno e Infrastrutture si dovranno chiarire reciprocamente le idee. Intanto, per chi fa ricorso dopo multe subite da presunti autovelox non omologhi, non resta che sperare nei giudici. Al momento la tesi della Cassazione sembra prevalere, ma nel prossimo futuro potrebbe ancora cambiare tutto.