Subire multe a causa dell’autovelox non piace a nessuno, ma fortunatamente ora il rischio potrebbe essere ridotto. Ecco cosa è cambiato.
Dover mettere mano al portafoglio per una spesa imprevista non piace a nessuno, indipendentemente dal motivo per cui questo avviene. Il pensiero non può che essere lo stesso quando si arrivano a subire una o più multe, episodio che non accade solamente a chi è indisciplinato al volante. A volte, infatti, può bastare una piccola distrazione per non rendersi conto di un divieto di sosta, ma lo stesso può avvenire quando si tende a premere un po’ troppo il pedale dell’acceleratore se si è in ritardo. In quest’ultimo caso, però, non si può che sperare che su quel percorso non ci sia un autovelox.
L’apparecchio nasce proprio per scoprire chi supera il limite di velocità, nella speranza che un’eventuale sanzione possa spingerli a essere più avventati quando sono al volante. L’obiettivo viene però raggiunto solo in parte se si sa della presenza del dispositivo, al punto tale da rallentare quando si è poco distanti.
Multe autovelox: la paura degli automobilisti
L’idea di essere vittima di una multa a causa dell’autovelox suonava quasi come una “condanna” per gli automobilisti, consapevoli che uno strumento come questo fosse il più possibile preciso e in grado di individuare chi aveva premuto troppo il pedale dell’acceleratore. Anzi, questo bastava davvero superare di poco il limite affinché la sanzione potesse scattare.
Pensare di essere alle prese con un’ingiustizia e fare ricorso sembrava così quasi impossibile. Fortunatamente non sarà più così, grazie a un decreto approvato recentemente, che non potrà che essere considerato una buona notizia per chi è al volante.
Nella normativa si fa riferimento alla posizione in cui viene installato l’apparecchio. Diventa fondamentale che ci sia una segnaletica di preavviso (almeno due) per ogni senso di marcia con dimensioni più ampie. Nel caso dei dispositivi mobili, invece, non sarà più possibile metterlo a bordo di un veicolo che non ha la targa di servizio.
La trasparenza è importante
Nel corso degli anni si è fatta strada l’idea che i Comuni utilizzino le multe per gli autovelox per fare cassa, al punto tale da installarli anche dove non sarebbe strettamente necessario. Non si tratta di un’idea vera a priori, ma certamente non rappresenta un caso isolato, come ha sottolineato anche il Ministro dei Trasporti Matteo Salvini.
Le amministrazioni dovranno quindi mostrare al Ministero dell’Interno una documentazione relativa alle somme incassate attraverso questa modalità. in modo tale da rendere tutto più chiaro.
Attenzione, però, se la notifica avviene dopo 90 giorni (il conteggio parte dal giorno in cui in cui il verbale è stato affidato all’ufficio postale), la sanzione può considerarsi prescritta, quindi il pagamento non è dovuto.