In MotoGP la Ducati sta raggiungendo traguardi straordinari, il suo numero uno però non si pone limiti e punta a un nuovo obiettivo.
Anche la MotoGP si appresta a iniziare, così come tutti quanti gli sport motoristici. La Ducati, anche quest’anno, inizia la stagione da favorita assoluta.
Dopo il secondo titolo mondiale consecutivo di Francesco Bagnaia e l’ennesimo domino tecnico mostrato tanto in qualifica quanto in gara dalla casa costruttrice di Borgo Panigale, in tantissimi si aspettano risultati a dir poco eccellenti anche nel 2024. Il primo ad aspettarsi fuoco e fiamme è chi questa macchina praticamente perfetta l’ha creata giorno dopo giorno.
Ci riferiamo a Luigi Dall’Igna, che ha realizzato veramente risultati eccezionali in tutti questi anni e che evidentemente punta a fare sempre di più pure in futuro. C’è ancora tempo per scoprire se Ducati ci riuscirà, nel frattempo scopriamo il grande obiettivo del numero uno della rossa.
Ducati punta in grande anche nel 2024, come peraltro dimostrato ampiamente nei test della MotoGP svolti a Sepang e Lusail. La GP24 è effettivamente la moto da battere, avendo comandato la classifica in ogni giorno di prove con Bagnaia, Bastianini e Martin. Come anticipato precedentemente, il più felice di tutti questi traguardi non può che essere il direttore generale della Ducati, Luigi Dall’Igna.
Proprio lui, che nel 2014 era passato a Borgo Panigale per risolvere i problemi di un team a dir poco deludente sotto tutti i punti di vista. Il numero uno della rossa ha spinto tanto sull’aerodinamica, influenzando lo stesso sviluppo tecnico della MotoGP, e i risultati in pista si vedono eccome.
Proprio Dall’Igna, di recente, ha parlato del suo passaggio dall’Aprilia alla Ducati e di un suo personale obiettivo ai microfoni di Motorcycle News: “Il momento che ha cambiato la mia carriera è stato forse il progetto RSV4 per Aprilia in Superbike. E’ stato importante e ha fatto sì che la casa di Noale divenisse importante nei motori a quattro tempi. E probabilmente mi ha aperto delle prote nel motorismo in generale. Io che mi aspettavo di passare solo due anni nel mondo delle corse, dopo più di 30 anni sono ancora qui a cercare di vincere le gare. Mi avrebbe fatto piacere essere un fisico piuttosto che un ingegnere, ma ho sempre pensato di non essere abbastanza intelligente, proprio per questo ho preferito quest’altro percorso. Mi piacerebbe, però, prendere una laurea in fisica”.