La Dorna, attraverso una nota ufficiale, ha comunicato una novità per le scuderie: il congelamento dei motori in attesa dell’arrivo delle nuove moto, previsto per il 2027.
Grande novità per la MotoGp. In attesa delle ultime gare della stagione che determineranno il vincitore del Motomondiale 2024, la Grand Prix Commission ha stabilito che i motori non subiranno delle modifiche durante la stagione 2026, ma rimarranno gli stessi del 2025 sino all’arrivo delle nuove moto previsto nel 2027.
La decisione, arrivata su proposta della Dorna, è stata annunciata nelle scorse ore ed ha l’obiettivo di limitare i costi dei vari team che potranno concentrarsi sullo sviluppo delle nuove specifiche che verranno introdotte tra tre anni. Alcuni team sono esonerati, però, dal congelamento e potranno sviluppare ed introdurre modifiche al loro propulsore.
C’è grande attesa per il rush finale della MotoGp. La corsa al titolo è, difatti, ancora aperta con Jorge Martin e Francesco Bagnaia, rispettivamente in prima e seconda posizione in classifica, divisi da sole 10 lunghezze con quattro Sprint e altrettante gare da disputare e 148 punti ancora a disposizione. Si prospetta, dunque, una volata spettacolare ed emozionante e tutti sono in attesa di capire chi conquisterà il titolo piloti.
Nel frattempo, la Dorna ha annunciato, attraverso un comunicato sul sito ufficiale, una novità che riguarderà le scuderie da vicino per i prossimi anni. Nello specifico, la Grand Prix Commission, proprio su proposta della Dorna, ha stabilito che per la stagione 2026 le modifiche ai motori saranno congelate e le scuderie dovranno utilizzare i propulsori impiegati il prossimo anno. Una scelta intrapresa, spiega la commissione, per contenere i costi, mantenere il più possibile l’equilibrio in vista dell’avvento delle nuovo moto, in programma nel 2027. I team, dunque, potranno concentrare le risorse sullo sviluppo delle nuove MotoGp in vista delle grandi novità previste fra tre anni.
Ovviamente, saranno consentite a tutti modifiche ai motori per quanto riguarda la sicurezza, l’affidabilità o la mancanza di componenti comprovata per la moto, ma queste non dovranno portare ad ottenere vantaggi sulle prestazioni delle due ruote in gara.
Sempre per garantire l’equilibrio nel Motomondiale, la decisione non riguarderà le case che appartengono alla tipologia D, l’ultima del sistema delle concessioni e riservata a quelle che hanno ottenuto meno del 35% dei punti complessivi. In questa categoria rientrano al momento i team Honda e Yamaha che, dunque, avranno la possibilità di sviluppo maggiori per migliorare le prestazioni. Se le due case giapponesi, però, dovessero salire di categoria, il congelamento del motore varrà anche per loro.