La riforma del Codice della Strada ha introdotto nuove norme per i monopattini elettrici: stretta sulla circolazione ma non solo
L’ultima riforma del Codice della Strada è vecchia tredici anni ed era stata in realtà soltanto parziale. Da allora si sono avvicendati governi a conduzione e con colori diversi, tante promesse ma nessun atto concreto. Oggi ci siamo, con il disegno di legge che aspetta l’approvazione in Parlamento e interesserà anche i monopattini elettrici.
Una riforma globale necessaria, perché i tempi, le strade e soprattutto i mezzi di trasporto con gli anni sono cambiati. Oggi, con la necessità di una mobilità più sostenibile, le bici con pedalata assistita e i monopattini in città stanno assumendo sempre più valore.
Ma crescono anche gli incidenti e i rischi, lo dicono i numeri. Come ha evidenziato il rapporto nazionale redatto dall’Osservatorio nazionale della Sharing mobility, nel 2021 ci sono stati 634 incidenti registrati con i mezzi in sharing. Tre quarti di questi, cioé il 77%, hanno visto coinvolto solo chi guidava il mezzo e non altre persone o veicoli.
In realtà però questa è solo una parte della storia, perché complessivamente nel 2021 in Italia gli incidenti in cui sono rimasti coinvolti monopattini sono stati 2.101. In tutto hanno fatto registrare 1.980 feriti e 10 morti (uno di questi era un pedone investito. E prendendo una grande città come Milano, nel 2023 la media mensile di scontri è arrivata a 53. Un dato in incremento a quelli del 2022 (erano 47) e del 2021 (48 incidenti).
Non a caso ci sono grandi centri urbani, come Parigi, che di recente hanno messo al voto con un referendum la circolazione o meno sulle strade cittadine dei monopattini in sharing. Il risultato? Già dalle prossime settimane non sarà più possibile affittarli e potranno circolare solo quelli privati, con regole rigidissime.
Monopattini, scatta l’obbligo per tutti: l’Italia si adegua ad altri Paesi dell’UE, ma è una mazzata
In effetti il problema maggiore oggi per i monopattini elettrici è proprio questo, l’assenza di regole certe per uniformarli a tutto il resto dei mezzi che circolano. Eppure gli esempi da osservare nel resto dell’UE esistono. In Germania il proprietario del monopattino ha l’obbligo di assicurare il mezzo, e in Danimarca invece c’è l’obbligo di indossare il casco.
Due norme che prossimamente, una volta approvata la riforma per il Codice della Strada con alcune regole specifiche per i monopattini elettrici, entreranno in vigore anche in Italia. Nessuna demonizzazione del mezzo in sé, ma più obblighi per chi lo guida e lo affitta.
Forse nemmeno i produttori e le società di sharing di aspettavano un successo così ampio, eppure basta guardare quello che succede ogni giorno intorno a noi per capirlo. Stiamo parlando di mezzi che non inquinano, con costi di gestione bassissimi e potenzialmente adatti a tutte le età.
Molto è destinato a cambiare già dai prossimi mesi, il testo del disegno di legge lo dice chiaramente, a cominciare dall’introduzione della RC che diventerà obbligatoria. In realtà, anche se non tutti lo sanno, esiste già ma fino ad ora è stata facoltativa. Alcune compagnie la prevedono nella RC Capofamiglia che copre qualsiasi veicolo non targato e ha costo che possono andare dai 50 ai 70 euro, ma un massimale alto.
Dalla facoltà alla necessità però il cambio di passo è notevole e anche le compagnie assicuratrici dovranno lavorare sulle proposte adattandole alle nuove esigenze. Ecco perché le associazioni dei consumatori stanno già chiedendo al governo e alle autorità competenti di vigilare in un settore che con il libero mercato potrebbe diventare una mazzata sugli italiani.
I monopattini in sharing delle aziende inseriti in Assosharing sono quasi 46mila e prevedono l’assicurazione per responsabilità civile. Quelli privati invece in Italia si aggirano attorno a 500mila, ma non esistono dati sulle assicurazioni stipulate.
Cosa cambia? Basta leggere il disegno di legge per capirlo. “I monopattini a propulsione prevalentemente elettrica non possono essere posti in circolazione se non siano coperti dall’assicurazione per la responsabilità civile verso terzi prevista dall’art. 2054 del codice civile”. Un affare da diverse milioni di euro per le compagnie, se tutti si dovessero mettere in regola coime effettivamente prescriverà il nuovo Codice.
Ma non è tutto, perché c’è un’altra novità in attesa della ratifica da parte del Parlamento. Arriva infatti anche l’identificativo dei monopattini, una specie di targa “adesiva, plastificata e non rimovibile, stampata dall’Istituto Poligrafico dello Stato”. Sia la stampa che la vendita sarà regolata dalla Motorizzazione e il contrassegno deve essere esposto in maniera visibile.
Le nuove regole per i monopattini: tutti gli obblighi e le nuove saznioni previste per chi non rispetta il Codice
Non solo RC obbligatoria e targa però per i monopattini con le nuove regole. Sono state infatti introdotte o modificate anche altre norme che regolano la loro circolazione e cambieranno le abitudini degli italiani.
I monopattini a propulsione prevalentemente elettrica potranno circolare solo su strade urbane, con limite di velocità non superiore a 50 km/h. E sarà sempre vietato circolare in monopattino contromano, anche nelle strade con doppio senso ciclabile.
Così come sarà vietato sostare con i monopattini sul marciapiede. I Comuni però, quando il marciapiede per dimensione e caratteristiche lo permetta, potranno individuare aree di sosta apposite per i monopattini anche sul marciapiede. Ai monopattini elettrici è invece consentita la sosta negli stalli riservati ai velocipedi, ciclomotori e motoveicoli.
Scatta anche l’obbligo per il gestore del servizio di noleggio di monopattini elettrici di installare sistemi automatici che impediscano il funzionamento dei veicoli. Dove? Al di fuori delle aree della città in cui ne è consentita la circolazione, evitando quindi che possano sfrecciare anche in tangenziale come è successo di recente.
Con il cambio delle regole si modificano anche le sanzioni per i conducenti dei monopattini elettrici. Chiunque circoli con un monopattino a motore dai requisiti non conformi alla legge o fuori dell’ambito territoriale, è soggetto a sanzione amministrativa. Una multa che va da 200 a 800 euro. Se l’infrazione riguarda l’uso di un dispositivo con motore termico o con motore elettrico avente potenza nominale continua superiore a 1 kW scatta la confisca del mezzo.
Chiunque circoli con un monopattino a propulsione prevalentemente elettrica privo del contrassegno (targa) o con contrassegno non visibile, alterato o contraffatto sarà punito con una sanzione amministrativa da 100 a 400 euro. Infine per chi violi l’obbligo di indossare il casco protettivo scatta la sanzione amministrativa da 50 a 250 euro.