Monopattini elettrici, ennesima stangata dopo l’ira di Salvini: è la pietra tombale

Dopo l’ultimo colpo del Codice, le strade si svuotano di quei minuscoli mezzi che avevano cambiato il volto della mobilità urbana.

Abbiamo vissuto per decenni in città a misura di automobile. Poi, improvviso, il cambiamento. I monopattini per una breve stagione erano diventati un simbolo della metropoli. Li trovavi dappertutto, a volte anche troppo. Spesso erano buttati male, appoggiati ai muri o lasciati in mezzo ai marciapiedi. Un disordine che faceva arrabbiare tutti, specialmente chi doveva farsi largo col passeggino o con le stampelle.

Monopattini è finita
Monopattini distrutti dal nuovo codice 13012025 allaguida.it

Eppure, quando li vedevi sfrecciare nel traffico, superare le colonne di auto ferme ai semafori, portare a casa studenti e lavoratori senza inquinare… beh, qualcosa di buono lo stavano facendo. Ora il nuovo Codice della Strada ha dato una mazzata incredibile: vendite giù del 50%, noleggi ridotti di un terzo. Le nuove regole hanno trasformato una cosa agile come il piccolo “scooter” elettrico in un incubo di burocrazia.

La stretta che uccide l’innovazione

Le nuove norme hanno confuso tutto, creato un caos pazzesco. Casco sì, casco no. Ora nemmeno quello basta più: servono targa, assicurazione, patentino. La gente normale non sa più come orientarsi, I controlli sono aumentati, le multe fioccano a raffica. Ma a volte si ha l’impressione che nemmeno i vigili sappiano esattamente quali norme applicare. La conseguenza? Per paura, tanti hanno chiuso i monopattini in cantina.

Monopattini è finita
Monopattini elettrici, è la fine? – allaguida.it

L’incertezza  è ornai padrona della strada. I decreti attuativi non si vedono, le regole cambiano ogni settimana. I negozi sono a un passo dal gettare la spugna, con i magazzini pieni di mezzi invenduti. Le società di sharing fanno i conti e alcune pensano di andarsene dall’Italia. Serviva mettere ordine, nessuno lo nega – lo slalom tra i monopattini abbandonati era diventato uno sport cittadino involontario. Eppure, le nuove norme, invece di sistemare le cose, stanno ammazzando tutto il settore.

Sotto questa valanga di obblighi burocratici e norme incomprensibili si nasconde una verità scomoda: la micromobilità elettrica dava fastidio a qualcuno. Gli addetti ai lavori lo dicono senza giri di parole: questa guerra al monopattino puzza di strategia studiata a tavolino. Il paradosso è evidente: tutti cercano alternative all’auto e nel frattempo il legislatore uccide le alternative che stavano funzionando.

La micromobilità elettrica si trova ora a un bivio. Queste regole rischiano di mandare in fumo anni di progressi verso una mobilità più intelligente. Gli operatori guardano al futuro con la faccia scura. Torneremo ai vecchi tempi, quando l’automobile regnava incontrastata? Sarebbe un ben triste risultato, ma il labirinto di restrizioni del nuovo codice sembra volere proprio questo.

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