Brutte notizie per chi guida un’automobile diesel: il governo va avanti per la sua strada, nessun dietrofront: non ci sarà più risparmio
La motorizzazione diesel per lungo tempo è stata tra le più amate dagli automobilsiti, per via della sua convenienza e dei bassi consumi. Questo motore, però, sembra lentamente avviarsi verso una fine che sembra ormai inevitabile. L’Unione Europea, come ben noto, intende fermare la produzione di auto a diesel e benzina entro il 2035, e non sembra intenzionata a fare retromarcia. Anche in Italia, però, sono stati presi dei provvedimenti che riguardano da vicino i possessori di auto diesel, che rischiano di dare una mazzata a questo tipo di modelli ben prima della data stabilita dall’Unione Europea.
Il nostro paese, come ben noto, in quanto paese membro deve seguire quella che è la linea dell’Unione Europea, e in questo senso, le istituzioni continentali sono state abbastanza chiare nel voler disincentivare l’utilizzo di carburanti inquinanti come diesel e benzina in favore di motori più sostenibili come quello elettrico. Proprio per allinearsi a queste decisioni, il governo italiano sta preparando una nuova manovra.
Diesel, via libera all’aumento delle accise
Ha fatto a lungo discutere la notizia, nota ormai da diverso tempo, della volontà del governo di alzare l’accisa del diesel, una misura che spingerebbe verso l’alto i prezzi di questo carburante. L’esecutivo si è difeso, parlando di semplice riallineamento delle accise di diesel e benzina, come richiesto dall’Unione Europea in quanto si tratta in entrambi i casi di sostanze dannose per l’ambiente (l’Unione reputa ingiustificato il divario tra i due carburanti), il cui utilizzo va quindi disincentivato.
Le proteste dei cittadini e delle associazioni si sono immediatamente scatenate, facendo notare anche l’impatto che questa manovra potrebbe avere non solo su chi utilizza il diesel, ma su tutti quanti visto che questo carburante viene molto utilizzato anche nel settore dei trasporti, ma il governo non sembra intenzionato a fare marcia indietro.
La Commissione Finanza del Senato ha infatti dato il via libera al “Piano strutturale di bilancio di medio termine 2025-2029” del governo, in cui è inclusa la possibilità di portare a pari livello le accise di diesel e benzina, facendo salire verso l’alto quella del diesel di 1-2 centesimi all’anno e contemporaneamente abbassando di altrettanto la benzina, sino a raggiungere un equilibrio. Il processo, insomma, sembra ormai avviato.