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Svelata al Salone di Parigi 2012 la nuova Mini John Cooper Works GP Special, la più cattiva ed estrema di tutta la gamma della casa inglese. Come l’omonima versione basata sulla generazione precedente R53, anche questa sarà realizzata in serie limitata in soli 2.000 esemplari, con l’inizio della produzione fissato per la fine dell’anno in corso. La Mini GP promette di essere quella più emozionante da guidare, merito del lavoro degli ingegneri che hanno cercato di trovare l’equilibrio perfetto tra motore, assetto e aerodinamica. A tal proposito è interessante ricordare che la nuova generazione ha completato un giro del Nürburgring in 8:23 minuti, limando di ben 18 secondi il record della generazione precedente.
Ma procediamo con ordine, partendo subito dal pezzo forte della GP: il vano motore. Il propulsore è il quattro cilindri da 1,6 litri turbo con una potenza di 218 cavalli. In sostanza si tratta di una versione potenziata del nuovo motore con sistema Valvetronic montato sui modelli John Cooper Works. La coppia è di 260 Nm a partire da 1.750 giri/minuto, che diventano 280 Nm con l’Overboost in funzione. Queste modifiche sono state possibili grazie all’uso di pistoni rinforzati, una testata a alta resistenza e le valvole di scarico al sodio. Il cambio è manuale a sei marce e provvede a trasferire la potenza del motore alle ruote anteriori. L’accelerazione da 0 a 100 km/h avviene in 6,3 secondi (la Cooper S JCW ‘standard’ impiega 6,5 secondi), mentre il passaggio da 80 a 120 km/h avviene in 5,9 secondi. La velocità massima invece sale fino a 242 km/h (la JCW invece si ferma a 238 km/h).
Al di là dei numeri, comunque, le modifiche sono sostanziose. L’assetto può essere regolato in altezza fino a 20mm, mentre gli ammortizzatori anteriori sono stati montati al contrario per migliorare la rigidità longitudinale e laterale. I cerchi di serie sono da 17 pollici con un design inedito, rivestiti da pneumatici Kumho 215/40 ad alte prestazioni appositamente realizzati per questo modello. Il DSC prevede una modalità di funzionamento particolare denominata ‘racing’ che non taglia la potenza del motore ma frena le ruote interne per migliorare il mantenimento della traiettoria.
Esternamente, poi, il colore della carrozzeria è l’esclusivo Thunder Grey metallizzato sul quale spiccano i dettagli in rosso acceso. Ci sono anche degli adesivi identificativi del modello e di serie è montato un kit aerodinamico che comprende minigonne laterali, spoiler posteriore e diffusore.
All’interno la differenza più evidente è data dall’assenza del divanetto posteriore. Poi sono installati dei sedili sportivi Recaro con cuciture personalizzate, il volante in pelle e il pomello del cambio con inserto rosso.