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Milano elimina le auto e progetta una “città lenta” per il 2050

Milano è una città all’avanguardia su tanti aspetti, sempre più aperta al futuro, ma la politica del capoluogo lombardo sembra vedere in questo futuro un ritorno alla lentezza, in netto contrasto con la rapidità dei tempi moderni.

Nel piano presentato dalla giunta guidata dal sindaco Giuseppe Sala, infatti, per venire incontro alla necessità di contrastare i cambiamenti climatici e ridurre l’inquinamento urbano, si progetta una “città lenta”. Il nuovo Piano Aria e Clima propone una “decrescita felice” della metropoli milanese già per il 2030 (limite fissato dalla Ue per la decarbonizzazione), da completare poi entro il 2050.

Gli obiettivi di Milano

 “Ridurre l’inquinamento atmosferico, contribuire alla prevenzione dei cambiamenti climatici e definire le linee guida di adattamento per il territorio del Comune di Milano, nel rispetto dei principi di diritto alla salute, equità e giustizia e considerando quali criteri prioritari l’inclusione sociale e la tutela delle fasce deboli della popolazione”: questo l’obiettivo dichiarato del Piano proposto dalla giunta meneghina.

Oltre alla promessa di mantenersi al di sotto dei valori limite fissati per PM10, PM2.5 e NO2, Milano si prefigge anche di ridurre la CO2 del 45% entro il 2030 e di evolvere, entro il 2050, in città “carbon neutral”

Come attuare il Piano

Oltre alle misure di riqualificazione edilizia, per raggiungere gli obiettivi che si prefigge, la giunta comunale ha deciso di schierarsi contro le auto private. “Slow Milano, una città che si muove in modo fluido, flessibile e sostenibile” è quindi il progetto che prevede una modifica radicale alla mobilità personale.

La previsione per il 2050 è quella di dimezzare la mobilità motorizzata con l’istituzione di una Zero Emission Zone e dimezzare la superficie dei parcheggi su strada. Tutte le misure hanno il chiaro intento di spingere i milanesi a smettere di usare la propria vettura, togliendo ai veicoli lo spazio su strada in modo da favorire altri mezzi.

L’assessore alla mobilità, Marco Granelli, ha spiegato: “La sosta è uno degli ambiti che occupa più spazio in città. Quindi per creare nuovo spazio dobbiamo agire su quella in strada. Questo significa che, oltre a potenziare lo sharing, il trasporto pubblico e le due ruote per ridurre il tasso di auto per abitante, serve anche capire che la sosta per residenti deve cominciare ad andare sotto o sopra, ossia in soluzioni più in struttura. A sua volta, questo vuol dire usare le autorimesse, con app e piattaforme, in modo che siano utilizzate dai residenti, con abbonamenti che abbiano la giusta flessibilità”.

Mobilità ciclo-pedonale per muoversi a Milano

I residenti quindi, rinunciando all’uso dei veicoli a motore, avranno da una parte la possibilità della mobilità ciclo-pedonale, del trasporto pubblico (nella speranza che venga anche implementato) e, infine, del car sharing (anche privato). L’idea si basa anche sul principio che lo smart working avrà sempre più spazio nelle nostre vite e che, per chi non ha possibilità di un ufficio domestico, potrà usufruire di “spazi di co-working facilmente raggiungibili con i mezzi o a bassa impronta di carbonio, servizi negli uffici, pratiche di flessibilità oraria”.

Il Piano Aria e Clima, infine, prevede “interventi a favore della riduzione del traffico e della velocità” nelle zone ad alta densità abitativa e “una rimodulazione delle vigenti regole per l’accesso e la circolazione” con “l’estensione delle regole di limitazione della circolazione a ulteriori classi veicolari per le quali attualmente non sono pianificati divieti”.

Potrebbe anche essere istituita “una soglia chilometrica massima annua, stabilita in relazione alla classe di appartenenza e contabilizzata mediante apparati di monitoraggio satellitare”. In tal senso quindi i cittadini milanesi potrebbero, in pochi anni, veder circolare per le strade solo “veicoli a motore a zero emissioni”, le auto elettriche.

Elena Pavin

Mi chiamo Elena Pavin, classe 1994, ho conseguito il diploma artistico solo prima di scoprire di non voler fare l’architetto né la designer. Così ho cambiato radicalmente i miei piani: all’Università di Milano-Bicocca ho studiato giapponese e mi sono laureata in Comunicazione interculturale, ho terminato i miei studi diplomandomi alla Scuola di Giornalismo. Amante dell’arte, incuriosita dalle tendenze, fanatica dell’enogastronomia (tanto da decidere di diventare sommelier). Nel 2020 ho iniziato a collaborare con Alanews e Deva Connection

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