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Si sta avvicinando la stagione invernale, con annesso cambio di pneumatici a favore di un equipaggiamenti adatto alle basse temperature, così Michelin ha approfittato dell’occasione per farci provare il CrossClimate Suv. Si tratta di una proposta all season, cioè utilizzabile tutto l’anno, specifica per i SUV.
Il mercato
[didascalia fornitore=”altro”]Michelin CrossClimate SUV a bordo della XC40[/didascalia]
In effetti c’è ancora una buona percentuale di automobilisti che mantiene gomme estive tutto l’anno, merito di pigrizia, disinformazione, oppure a causa della normativa che obbliga ad avere “pneumatici invernali oppure catene da neve”. In molti si crogiolano su questo cavillo per mantenere le coperture estive, da “catenare” in caso di necessità. Il problema sta però alla base, perchè le coperture invernali oppure all season sono studiate con mescole adatte a lavorare bene anche a temperature basse, proprio lì dove le gomme estive invece peccano. Ovviamente una gomma che lavora bene è una gomma più sicura a 360 gradi, perchè viene sfruttata per compiti idonei, permettendole di mettere in campo tecnologie che i Costruttori hanno maturato dopo milioni investiti in ricerca e sviluppo (che poi si tramutano in un prezzo al consumatore anche più alto). Nessuno di noi vorrebbe dunque pagare una gomma premium più di pneumatici “low cost” e non giustificarne il costo con l’utilizzo di tecnologie particolari, no? Ecco che arriva il CrossClimate Suv come esempio cardine di quanto lavoro e ricerca ci sia dietro quel prodotto che garantisce l’unico mezzo contatto tra noi e l’asfalto.
Le tecnologie
[didascalia fornitore=”altro”]Michelin CrossClimate SUV, il battistrada[/didascalia]
Per sviluppare una gomma che possa incontrare le esigenze di un pubblico non solo estremente ampio ma anche molto esigente, Michelin ha dovuto chiaramente lavorare in diverse direzioni per sviluppare questa gomma. La prima è stata dal punto di vista chimico, poichè la mescola deve garantire delle ottime prestazioni durante tutta la vita utile della gomma, dato che Michelin è ossessionata dal proprio claim “sicuri da nuovi, sicuri da usurati” e quindi a gomma quasi finita bisogna avere ugualmente delle prestazioni ottimali. Poi c’è tutto il disegno specifico del battistrada, che con il rapporti di pieni e vuoti deve portare ad avere non solo prestazioni su asfalto e sull’asciutto, ma anche un grip ottimale in condizioni di acqua, neve oppure fuoristrada. Proprio il disegno degli intagli permette quindi di “aggrapparsi” al meglio possibile in tutte le condizioni che ci si potrebbe trovare ad affrontare.
La prova
[didascalia fornitore=”altro”]Prova su strada e fuoristrada delle Michelin CrossClimate SUV[/didascalia]
Abbiamo messo a dura prova il Michelin CrossClimate Suv direttamente su una Volvo XC40 T5, modello benzina da 240 cavalli, che coniuga le caratteristiche tipiche di un SUV con una potenza che richiede anche prestazioni adeguate delle componenti per evitare di finire….gomme all’aria. Ebbene la prima cosa che si nota subito, immediatamente, è la silenziosità nel rotolamento. A velocità autostradali (ed anche un pelo oltre) nè rumori nè vibrazioni fastidiose arrivano all’orecchio oppure al volante della XC40, tanto che la sensazione di essere in un ambiente ovattato è decisamente amplificata, così come il confort generale. In questo la spalla rinforzata della versione SUV aiuta anche a limitare la deformazione, che invece potrebbe indurre dei fastidi durante la guida, ma allo stesso tempo deve sostenere bene l’auto in tutte le condizioni, siano esse curve, dossi, buche oppure sterrato, con il risultato di essere quindi un minimo rigida. Ovviamente l’assetto e la maggiore escursione media delle sospensioni dei SUV bypassano alla grande questo problema, perchè contribuiscono ad assorbire tutto ciò che la gomma non filtra in termini di carcassa, e questo è decisamente un bene. Peccato che la gomma cominci a fischiare un po’ quando si vuole alzare il ritmo oppure si vuole mantenere una velocità di percorrenza un minimo più alta dei canonici 130 km/h (immaginate di vivere in Germania, con le Autobahn…), così come l’affrontare un passo alpino con il coltello tra i denti non è pensabile. Il fatto è che in quel caso avete sbagliato auto ed avete sbagliato gomme se avete queste propensioni, perchè non c’è nemmeno tantissimo sfizio ad aggredire i tornanti di montagna con un SUV, così come le CrossClimate SUV non sono pensate per le prestazioni pure e senza compromessi, come si intuisce anche solo guardando il rapporto tra zone piene e zone vuote del battistrada. Per non farci mancare nulla abbiamo affrontato anche un tratto di offroad, una strada bianca con della ghiaia appuntita in modo abbastanza cattivo, perchè magari chi usa questo genere di auto potrebbe lanciarsi in queste esplorazioni e le CrossClimate SUV sono gomme che lo permettono. Unite alla trazione integrale della XC40 queste gomme hanno meravigliato per la capacità di neutralizzare la ghiaia che ricopriva tutto il sentiero. Ovviamente in situazioni limite come il cumulo di ghiaia in discesa, preso ad una certa velocità e sul quale si frena mostrano dei limiti, ma in quel caso ci sarebbe bisogno di una gomma tassellata per non arrivare a traslare sulla ghiaia, quindi una gomma specialistica ben diversa da CrossClimate SUV. Le pietre appuntite non hanno di fatto intaccato il battistrada, che quindi dimostra anche una buona resistenza a questo genere di danni, e questo è interessante se immaginiamo il tutto in ottica cittadina, dove le buche si dimostrano non essere grandi amiche dell’integrità strutturale delle gomme.
Michelin Alpin 6
Michelin ha approfittato della prova di CrossClimate SUV per farci avere un primo contatto con le nuove Alpin 6, anche se solo in forma statica. Si tratta di una gomma fatta per l’inverno pieno, adatta alla clientela che si trova normalmente e quotidianamente a contatto con neve e nevicate anche di una certa intensità. Su questa Alpin 6 sono state messe in campo tecnologie che hanno migliorato le prestazioni della gomma rispetto alla generazione precedente, pur mantenendo una certa familiarità. Le scanalature a goccia ne sono il primo esempio, perchè così quando i tasselli si consumano si “aprono” gli intagli e mantengono, anche da usurate, la stessa capacità di espulsione dell’acqua. Ma ci sono anche lamelle che arrivano in profondità nel tassello, per evitate che scompaiano dopo le prime migliaia di chilometri. Infine, reale ed interessantissima innovazione – perchè unica sul mercato, al momento -, è la doppia mescola disposta in orizzontale: non è il battistrada ad essere diviso in due zone con mescole diverse, una di fianco all’altra, ma è la struttura di tutti i tasselli ad avere due mescole, una sopra l’altra. La prima funziona meglio con le sollecitazioni della gomma nuova (tasselli che flettono di più, masse non sospese maggiori ecc), mentre quando la gomma si consuma arriva ad uno strato di mescola più aggressiva e resistente agli stress da basse temperature, così da garantire le stesse prestazioni della gomma nuova, pur a metà ed oltre del suo ciclo vitale.