Mezza Ferrari e mezza Bugatti, la Maserati che non vedremo mai: oggi con quello stile farebbe faville

La Maserati oltre 10 anni fa diede vita ad un’auto splendida che purtroppo non è mai entrata in produzione e aveva anche qualcosa di Ferrari.

Negli ultimi anni Maserati è scivolata lentamente in declino al punto che oggi è stata costretta a ridurre tantissimo la propria produzione con tutte le conseguenze del caso. Stellantis ha promesso per l’immediato futuro che proverà a rilanciare il marchio che sotto la gestione Montezemolo e con l’ingresso di Ferrari era riuscita letteralmente a rinascere configurandosi come marchio premium.

Mezza Ferrari e mezza Bugatti, la Maserati che non vedremo mai: oggi con quello stile farebbe faville
Maserati – Allaguida.it

Eppure qualche freccia al proprio arco l’ha sempre avuta la Maserati. In particolare oggi vi vorremmo parlare di un modello che ha sulle spalle ormai 11 anni, ma che purtroppo non ha mai visto la luce del sole, nonostante gli annunci fatti dai manager che gestivano all’epoca il marchio.

La Maserati che aveva il cuore di una Ferrari

Siamo nel 2014 e al Salone dell’automobile di Ginevra viene svelata la Maserati Alfieri Concept, un modello che per certi versi sembra avere l’aggressività frontale di una Ferrari e il retrotreno dalle curve morbidi ed eleganti di una Bugatti. Un vero gioiello italiano disegnato da Marco Tencone del Centro Stile Maserati, con la supervisione di Lorenzo Ramaciotti.

Si trattava di una coupé 2+2 all’italiana che doveva, nelle intenzioni degli ideatori, rispecchiare un carattere estremo, ma allo stesso tempo elegante. Obiettivo riuscito ci sentiremmo di dire. Questo modello si ispira, molto alla lontana, alla A6GCS/53 in versione berlinetta disegnata nel 1954 per Maserati da Pininfarina.

Per quanto concerne la meccanica, questa Maserati Alfieri Concept era stata sviluppata sul telaio della GranTurismo MC Stradale e montava un motore V8 aspirato da 4,7 litri di derivazione Ferrari che poteva erogare sino a 460 CV e 520 Nm di coppia massima. A tutto ciò era abbinato anche un cambio sequenziale a 6 marce. I freni, invece, erano con dischi carboceramici e pinze realizzate dalla Brembo. Nonostante diversi vertici di FCA annunciarono che il modello sarebbe potuto entrare anche in commercio tutto ciò non avvenne mai e l’auto è finita nel dimenticatoio, un vero peccato.

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