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Le Mercedes CLS Shooting Brake Brabus è una di quelle vetture che ti lasciano perplesso sul mondo del tuning. E’ firmata da un mostro sacro del settore, eppure, ci sono dettagli che non convincono del tutto. Sarà per l’imprinting della CLS Shooting Brake, sarà per la sua innata eleganza celata sotto forme da station wagon, che a chiamarla così si fa quasi peccato, ma i ritocchi estetici operati da Brabus sul frontale hanno l’effetto di una caricatura forse evitabile.
L’elemento che meno piace dell’elaborazione targata Brabus è il muso, in particolare il nuovo paraurti e lo spoiler aggiuntivo, in grado di riscrivere i canoni stilistici perfetti della giardinetta sportiva di Stoccarda. Le aperture ai lati del paraurti adesso sono notevolmente più ampie, seppur con una finta griglia a nido d’ape e senza il profilo orizzontale con i led diurni. Restano relegati in posizione verticale, quasi messi da parte, per quello che doveva essere l’elemento centrale del design sull’anteriore. Il paraurti è arricchito da uno spoiler che abbassa visivamente la CLS Sb ai lati, una scelta buona per altri modelli, non certo per il lignaggio della Shooting Brake.
Recupera parzialmente punti la preparazione sulla fiancata, lungo la quale si scorge una minigonna dalle forme squadrate e ben integrate nel sottoporta, mentre qualche dubbio in più resta sulla funzionalità degli sfoghi d’aria aggiunti dietro le ruote anteriori. Ruote generose, con ben 6 disegni diversi e diametri dei cerchi che spaziano da 17 a 20 pollici, tutti monoblocco. Nella versione da 20″ la gommatura è differenziata tra frontale e posteriore, 255/30 e 295/25: un treno di pneumatici che si fa notare.
Quasi immutata la coda, con quattro terminali di scarico cromati e l’optional di una seconda linea più aperta, da comandare attraverso un pulsante sulla plancia. Chi volesse il sound sportivo extra, avrà in aggiunta anche la finitura in ceramica dei terminali. Fin qui la parte estetica, ma la Mercedes CLS Shooting Brake Brabus cambia profondamente anche sotto la pelle.
Sospensioni sviluppate insieme a Bilstein, per un abbassamento del corpo vettura di 35 millimetri. Poi, il cuore: diesel o benzina non fa differenza, i cavalli crescono e di conseguenza anche le prestazioni. L’unità più piccola prevista per l’elaborazione è il diesel 4 cilindri 250Cdi BlueEfficiency che arriva a 235 cavalli (+31) e 560 Nm di coppia massima. Step intermedio con il V6 turbodiesel della 350Cdi BlueEfficiency, con l’asticella che supera quota 300 e si ferma a 313 cavalli, quanto basta per un’accelerazione da 0 a 100 in 5.9 secondi.
Impossibile mettere in dubbio le scelte di Brabus su questa CLS Sb, almeno per quanto attiene l’elaborazione meccanica; sul design, forse sarà il modello stesso a non prestarsi in maniera eccessiva a stravolgimenti estetici, ma il tuner tedesco ha dimostrato di poter far molto meglio. Questione di gusti.