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Come un tuono arriva a scompigliare le carte in tavola nel segmento delle hot hatch la nuova Mercedes A35 AMG, che noi di AllaGuida.it abbiamo prontamente provato in anteprima. Basata sulla nuova Classe A e non estrema come la A45 AMG – il nuovo modello della quale è previsto per il vicino 2019 – questa pepata compatta tedesca mira ad accaparrarsi quei clienti che vogliono un’auto dalla vocazione sportiva, ma senza esagerare.
Sportiva quanto basta
[didascalia fornitore=”altro”]Vista di profilo della Mercedes A35 AMG[/didascalia]
Basta già guardare il logo AMG al posteriore per stamparsi un sorriso idiota in faccia, questo è vero senza ombra di dubbio. Ma la A35 AMG non è solo riconoscibile dal badge, perchè vive anche di particolari come le minigonne decisamente più pronunciate rispetto al modello standard, così come lo è anche lo spoiler sul lunotto. Anteriormente sono le prese d’aria ai lati del paraurti che fanno la differenza, perchè chiaramente c’è bisogno di convogliare diversamente i flussi d’aria e raffreddare in modo specifico l’impianto frenante, così come suggerisce l’estrattore dietro i passaruota anteriori. Molto bello è poi l’estrattore posteriore, per giunta con colore a contrasto rispetto la carrozzeria e che ingloba i terminali di scarico. Un “mood” decisamente sportivo quello della A35 AMG, che torna alla sezione semplicemente tonda dei propri terminali, a differenza sia della A45 che delle sorelle di altro segmento: chissà se la futura A45 AMG manterrà la stessa soluzione.
Uno sguardo agli interni della Mercedes A35 AMG
[didascalia fornitore=”altro”]Interni della nuova Mercedes A35 AMG[/didascalia]
Oggettivamente due sono le attrazioni principali di questa A35 AMG, una volta saliti a bordo: il volante ed i sedili. Questo chiaramente a patto che si parta dal presupposto di conoscere come sia fatta internamente già una Classe A 2018 standard. I sedili sono i classici AMG con poggiatesta integrato, probabilmente uno dei design più belli in circolazione in tema di sedili per auto a vocazione sportiva, perchè non sono estremi e cafoni ma nemmeno troppi sobri. Il volante, ovviamente piatto sotto per non farci mancare proprio nulla, è esattamente il regno dell’Alcantara, che al tatto è sempre una goduria. Ma nascosti proprio tra le razze del volante ci sono anche due manettini specifici per questa A35 AMG. Uno, sulla destra, serve per cambiare velocemente la modalità di guida con la rotellina, ed ha una scorciatoia per la modalità individuale nel caso si dovesse premere al centro. Sulla sinistra troviamo invece due pulsantini per selezionare la modalità di utilizzo del cambio, se manuale o automatico, e per impostare uno dei tre livelli disponibili di durezza delle sospensioni. Novità che fa sicuramente molto figo, anche perchè entrambi i manettini hanno dei mini-display luminosi e con colori anche ben contrastati. Uno sguardo al resto dell’abitacolo non fa che sottolineare ancora una volta quanto Mercedes abbia raggiunto un livello tecnologico decisamente alto. Il doppio display, uno per la strumentazione ed uno – touchscreen – per l’infotainment, prontamente affiancati da un head-up display con grafica sportiva dedicata, sono stati abbondantemente acclamati e non possiamo che confermare questo interesse. Ma, oltre ogni cosa, un plauso è da fare al design delle bocchette di areazione del climatizzatore: uno dei particolari di Mercedes che ha sempre fatto sognare.
Tecnologia, tecnologia e ancora tecnologia
[didascalia fornitore=”altro”]Tasti sul volante della nuova Mercedes A35 AMG[/didascalia]
Ovviamente anche su questa nuova Mercedes A35 AMG non poteva mancare la piattaforma MBUX, l’assistente che permette di svolgere tantissimi compiti al semplice comando di attivazione vocale “Hey Mercedes”. Ha debuttato proprio su questa generazione di Classe A e non vediamo motivi per cui non avrebbero dovuto cominciarlo ad usare su ogni auto, anche perchè ci hanno speso una marea di soldi per svilupparlo in casa. Per chi non volesse gestire delle funzioni con la voce ci sono anche i tasti sul volante che comandano sia ciò che si vede nella strumentazione sia l’infotainment. Sono davvero tantissimi tasti, che probabilmente potrebbero anche distrarre durante la guida se non ci si prende subito la mano, ma d’altronde le possibilità di personalizzazione sono davvero tante. Basti pensare che la sola strumentazione è divisa in tre macroblocchi – parte sinistra, centro e parte destra – e ognuno di essi lo possiamo impostare a nostro piacimento. Ma non tutto è intrattenimento e non tutto è infotainment, così la A35 AMG sfrutta anche appieno i sistemi di assistenza alla guida tipici di Mercedes, grazie ai quali cambia addirittura corsia. Si, avete capito bene: in autostrada metti la freccia verso la corsia dove ti vuoi spostare, l’auto controlla che non ci sia nessuno e poi si lancia nella manovra, non prima di averti avvisato con un messaggio. E funziona anche bene! Poi c’è la realtà aumentata quando imposti il navigatore, che sfrutta una telecamera sul parabrezza e ti trasmette sul display di destra ciò che stai vedendo…ma con delle frecce che ti indicano la strada da seguire. Ed anche questo funziona bene, oltre ad essere impressionante.
Prova su strada Mercedes A35 AMG
[didascalia fornitore=”altro”]Posteriore con scarichi ed estrattore nuova Mercedes A35 AMG[/didascalia]
Per essere una sorta di sportiva entry level, cioè un’auto che permetta al pubblico di affacciarsi nel mondo AMG senza dover arrivare per forza di cose a potenze esasperate, l’A35 avrebbe dovuto avere circa 300 cavalli. Ed infatti ne ha proprio 306, sviluppati dal suo quattro cilindri turbo da 2 litri assieme ai 400 Nm di coppia massima, in modo tale da rivaleggiare bellamente con Audi S3, Volkswagen Golf R, Leon Cupra et simila. Se da un lato questo motore non suona in modo eccessivo nemmeno impostanto la modalità di guida su Sport+, d’altronde le AMG hanno sempre avuto una tonalità di scarico “educata”, non proprio di quelle che farebbero venir voglia alle vecchiette di strapparsi le orecchie (a noi no!), l’erogazione compensa questo aspetto. Il motore ha un turbo twin scroll per cercare di evitare problemi di turbo lag, ed in efffetti sono piuttosto limitati quando si arriva a premere il pedale del gas, ma non sono del tutto assenti. Ovviamente se si giocherella allegramente con l’acceleratore, aprendo e chiudendo, qualunque turbo praticamente impazzirebbe, ma qui c’è da prendersi un minuto di calma e capire bene come giostrare il piede destro, così da essere quanto più efficaci possibile. L’auto sembra incollata su dei binari quando si spingono le impostazioni al massimo e si vola dal settaggio Comfort allo Sport+, perchè l’assetto si irrigidisce e l’auto diventa come un blocco unico. In pratica, grazie anche al volante che punta bene l’anteriore, la compattezza si avverte soprattutto nel misto stretto come quello lungo il quale l’abbiamo messa sotto torchio, con effetti di rollio chiaramente marcati. Qui però la trazione intergale mostra qualche cedimento. In effetti la 4MATIC è una trazione integrale che tende a privilegiare l’anteriore, mentre al posteriore arriva una ripartizione fino al 50% solo in caso di necessità. Ebbene proprio questa tendenza chiede una guida più rotonda e meno aggressiva, per evitare fenomeni di sottosterzo, anche se la trasmissione della coppia al retrotreno è sufficientemente veloce. Se proprio però dobbiamo trovare qualcosa che non ci è piaciuto quello è il cambio. Il doppia frizione a 7 marce 7G AMG SPEEDSHIFT lo si impugna con i paddle in modalità manuale non appena si vuole alzare un filino l’asticella delle prestazioni e del divertimento alla guida, ma mentre sale di marcia velocemente quando si sfiora il paddle destro, passare al rapporto inferiore diventa più complicato. Il tempo di reazione è stranamente più alto quando si vuole scalare, rendendo così necessario “giocare d’anticipo” una volta imparato il tempo di risposta. Certo su un’auto che punta a fare – esclusivamente – della pista il suo terreno di battaglia non sarebbe stato perdonabile, ma questa nuova Mercedes A35 AMG la possiamo senza dubbio promuovere a patto che la si studi bene e la si capisca fino in fondo, alzando il limite un po’ alla volta.