Com’era prevedibile, il mercato europeo ha visto nel 2020 un calo delle vendite significativo. Le auto nuove immatricolate sono state il 24,3% in meno rispetto al 2019. In Italia è stato circa del 27%.
Secondo il Centro Studi Promotor, in tutta Europa occidentale, quindi compresi paesi extra comunitari, sono state 11.961.182 le macchine nuove vendute, 4 milioni in meno rispetto all’anno precedente: un “bilancio catastrofico” come dice il Centro Studi, che ha sottolineato che i dati sono uguali a quelli del 1994, mostrando una forte regressione.
Il mercato europeo colpito dalla pandemia
Il Covid ha avuto e ha tutt’ora pesanti effetti sull’economia mondiale. Complici anche i ridotti spostamenti oltre che una crisi dei consumi generale, nel 2020 l’acquisto di un nuovo veicolo, magari legato alla rottamazione di uno più vecchio, è stato rimandato a data da destinarsi.
In tutti e 30 i paesi Ue, Efta e Gran Bretagna coinvolti nell’indagine, il settore auto ha visto segno meno il numero per quanto riguarda le vendite. La peggiore stata è la Croazia con -42,8%, la “migliore” invece la Germania con -19,1%, complice una leggera ripresa nel mese di dicembre, dove comunque in Europa ne sono state vendute solo 1.214.581, ovvero -3,7% rispetto allo stesso mese del 2019.
Per il 2021 la previsione è ancora negativa, e rimarrà tale finché la pandemia non sarà contenuta.
Una speranza per la ripresa per l’automotive, se non l’unica, restano gli incentivi statali o comunitari per incoraggiare l’acquisto di nuovi mezzi, aiutando così il settore, ma soprattutto per accelerare il passaggio all’elettrico. Le auto full electric o ibride, infatti, non sono ancora protagoniste del mercato europeo, ma le vendite stanno gradualmente aumentando: in Germania sono state il 13,5% del totale dei veicoli venduti e in UK il 10,7%. In Italia, solo il 4,3%.