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Il mercato auto, dopo aver aperto il 2020 in passivo, non riesce a risollevarsi tanto che anche febbraio si chiude in negativo; secondo i dati diffusi dal ministero dei Trasporti, sono state immatricolate 162.793 vetture, l’8,8% in meno rispetto allo stesso periodo di un anno fa. La brusca frenata è legata soprattutto dalla debole fiducia delle imprese e dei consumatori, a causa del rallentamento dell’economia e, in parte, anche alla diffusione dell’epidemia del coronavirus che, soprattutto al Nord, ha paralizzato l’attività dei concessionari.
A perdere quota, dal punto di vista delle alimentazioni, sono le vetture diesel che vedono abbassare la quota di immatricolazioni del 29%. In calo anche quelle benzina, seppur più contenuto (-3,9%), mentre ottimo il risultato per quanto riguarda le vendite di auto elettriche che fanno segnare un incremento del 900% con 2.500 unità e una quota dell’1,5%. Dall’analisi del mercato per aree geografiche, invece, emerge il calo generalizzato a doppia cifra delle varie aree, con l’eccezione del Nord Est. Se tuttavia si osservano i dati depurati dalle immatricolazioni dei noleggiatori è da notare la diminuzione a tassi simili di tutte le aree geografiche, tra il 16% e il 19%.
Non va meglio, per il mercato auto, dal punto di vista dei gruppi automobilistici: Fca, infatti, pur resistendo, fa segnare un poco incoraggiante 6,93% con 41.499 unità immatricolate nel solo mese di febbraio. Tra i vari marchi del gruppo italo-americano bene Fiat, con 27.801 unità vendute e un aumento del 4,4%, così come Lancia con 5.948 unità e un +2,18%. In calo, invece, gli altri brand con un -40,31% per Jeep a quota 5.648 unità immatricolate, -19,57% per l’Alfa Romeo a quota 1.903 auto e -40,86% per la Maserati con appena 152 immatricolazioni. Tra i più positivi, invece, ci sono Volkswagen che continua a crescere del 4,42% attestandosi a quota 27.732 unità vendute e Tesla che prosegue il suo percorso di crescita facendo segnare un+168,75% e 258 immatricolazioni. In discesa, invece, la maggior parte delle case automobilistiche con Renault che perde l’11,52%, BMW che cede il 10,28% e le giapponesi, apparse in difficoltà in un febbraio con poche luci e tante ombre per il settore automobilistico.