Se il 2020 è passato alla storia come uno degli anni più catastrofici per il mercato auto in Europa, il 2021 non ha detto niente di buono. I dati elaborati dall’Associazione europea dei costruttori (Acea) sono evidenti. Sono 11.774.885 le vetture immatricolate in Ue, Paesi Efta e Regno Unito, l’1,5% in meno rispetto all’anno dell’inizio della pandemia, il 2020.
E se si fa riferimento al 2019, quando si era nella “normalità”, la contrazione è del 25,5%. Un quarto del mercato dunque, pari a circa 4 milioni di autovetture, è andato in fumo complice le incertezze della pandemia e la crisi dei semiconduttori.
L’associazione attribuisce l’andamento negativo al calo della domanda per la carenza di semiconduttori, che ha influito pesantemente sulle attività produttive e quindi sulla disponibilità di prodotto in special modo durante la seconda metà dell’anno.
A incidere particolarmente sulla contrazione del mercato europeo dell’auto è stato il forte calo di immatricolazioni in Germania, principale mercato continentale, che con 2.622.132 vetture vendute nell’anno segna un pesante -10,1%. Al secondo posto tra i principali Paesi dell’area europea c’è la Francia praticamente invariata (+0,5%), seguita dal Regno Unito (+1,0%).
Quarta e col miglior risultato tra i mercati principali è l’Italia da 1.457.952 immatricolazioni (+5,5%), seguita dalla Spagna al +1,0%. Gli unici risultati nettamente positivi e in controtendenza nel Vecchio Continente, pur se con numeri ridottissimi, vengono dall’Islanda (+35,8%), da Croazia e Norvegia (entrambe al +24,7%) e dalla Grecia (+24,6%).
Tra le altre Case occidentali, il gruppo Renault chiude l’anno con un -10,9% (1.093.539 veicoli) e l’ultimo mese in flessione del 10,8% (112.253). A dicembre, la Losanga perde il 21,3%, mentre la Dacia guadagna l’11%, l’Alpine il 67,1%.
Pesante l’andamento della Ford, con un -38,2% annuale (35.421 unità) e un -19,2% mensile (523.970), mentre la Volvo chiude l’anno in crescita dell’1,1% (289.301) nonostante il -19,8% di dicembre (27.139).
La Jaguar Land Rover registra 149.784 veicoli nell’intero 2021 e scende del 6%, ma nel solo mese di dicembre subisce un crollo del 45% con 9.513 immatricolazioni. Di queste, 6.907 sono del marchio dei fuoristrada (-34,8%) e 2.606 del brand del Giaguaro (-61,2%).
In terreno negativo sull’anno precedente però anche Volkswagen (-3,7%, con Porche e Seat che però crescono intorno al 6%) e Stellantis (-1,6%).
Jeep e Lancia sono i brand che fanno meglio in termini di vendite nel 2021 mentre Alfa Romeo, in attesa di un piano di rilancio che ampli la gamma, perde quasi il 30% dei volumi nell’area.
Il 2021 è invece un anno di recupero per Hyundai, che cresce di oltre il 20%. Buone anche le performance di Toyota (+9,6%). Il gruppo Hyundai/Kia consolida il primo posto tra i costruttori asiatici. Con 1.018.563 immatricolazioni, i coreani chiudono l’anno in crescita di ben il 21,1%, mentre a dicembre assistono a un miglioramento dell’1% grazie a 74.848 targhe: 42.750 sono vetture Hyundai (-2,7%) e 32.098 Kia (+6,4%).
Di contro, il gruppo Toyota cresce del 9,6% nei dodici mesi (56.065 immatricolazioni) e scende del 18,7% nello scorso mese (65.065), con il marchio omonimo in calo del 17% e la Lexus del 39,8%. A dicembre, la Nissan perde il 30,5% (-14,2% nel 2021), la Honda il 42,4% (15,3%), la Mazda il 41,9% (+4%) e la Mitsubishi il 16,1% (-29,1%).