Sembra che le fabbriche del settore automobilistico e motociclistico di tutto il paese stiano per andare incontro ad una vera rivoluzione: ecco la visita del ministro che fa riflettere tutti…
Quello che si avvia al giro di boa non è stato un anno facile per il mondo dei motori e per l’industria automobilistica europea in particolare: tra i problemi di consegne delle vetture dovute alla crisi di approvvigionamento ed il bando alle importazioni di auto in Russia per la guerra che ancora non si avvia ad una conclusione, le perdite dei brand non sono state certo contenute.
Nel nostro paese – secondo le ultime stime – il settore dell’automotive vale almeno 90 miliardi di Euro per una percentuale compresa tra il 5,2 e l’11% del PIL complessivo nella nostra economica. Un settore che non si può certo trascurare ma soprattutto che ha bisogno di ricevere investimenti e finanziamenti da parte del Governo in una fase di delicata transizione come quella che stiamo attraversando.
La produzione delle automobili in Italia è al centro dell’interesse dei politici e lo prova la visita di un rappresentante del Governo Meloni che ha tracciato a grandi linee il futuro del nostro paese sotto questo aspetto con un discorso riportato dagli organi di stampa. Ecco cosa cambierà per le industrie che producono automobili nel nostro paese quest’anno.
Fabbrica di lavoro
Il settore dell’automotive in Italia secondo i dati di giugno dell’Anfia dà lavoro a circa 268.300 persone. L’intervento del Ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso a riguardo quindi assume una grande importanza: la stampa riferisce di un incontro tra il politico ed i rappresentanti di sette Regioni ossia Abruzzo, Basilicata, Campania, Emilia Romagna, Lazio, Molise e Piemonte per discutere del futuro dell’industria dell’auto italiana.
La scelta delle Regioni non è casuale poiché si tratta dei territori in cui si trova il maggior numero di impianti produttivi dei marchi italiani più importanti come Fiat, Alfa Romeo e Lancia: “Questa riunione è importante per tracciare la strategia futura riguardo il settore automobilistico italiano. In particolare mi auguro una vincente intesa con il Gruppo Stellantis”, non a caso, la holding olandese possiede tutti i brand legati a Fiat e i suoi sotto marchi.
I punti su cui si concentrerà l’intervento del Governo saranno principalmente due: il primo riguarda la conversione degli impianti per affrontare la transizione ecologica e il secondo l’aumento della produzione totale di veicoli che nel 2022 ha toccato le 470mila unità in tutto. “Crediamo nella creazione di un Sistema Paese”, ha concluso il ministro durante il suo intervento con i cronisti.