Il 2020 è stato un annus horribilis per il mercato dell’auto, con il livello più basso delle immatricolazioni degli ultimi vent’anni, -80%. A crollare è stata soprattutto la spesa che ha perso 30,7 miliardi per un -20,2%, e il gettito fiscale che si è contratto di 12,3 miliardi, -19,1%.
Boom auto ad alimentazioni alternative
Dopo la prima metà del 2020, con la riapertura, si è potuto accertare un vero e proprio boom delle auto ad alimentazioni alternative, quindi elettriche e ibride, anche se, nonostante questo exploit, il parco circolante del Belpaese resta il più vecchio di tutta Europa con un’età media di 11 anni e 10 mesi. Questo è quanto emerge dall’edizione 2021 dell’Annuario Statistico Aci.
Più nello specifico, negli ultimi mesi del 2020, in Italia gli ecoincentivi hanno prodotto una crescita importante di acquisti di autovetture elettriche (che hanno registrato +193,4%) e ibride (+123,9%) alla quale, tuttavia, non è corrisposta la rottamazione delle auto più vecchie.
Il parco circolante italiano è il più vecchio d’Europa
Il parco circolante italiano, infatti, resta il più vecchio d’Europa con un’età media delle auto che è si attesta sugli 11 anni e 10 mesi (5 mesi in più rispetto al 2019); un’auto su 5, quindi il 20% circa del totale, è una Euro 0-1-2, con almeno 18 anni di anzianità.
Svecchiare il parco, per aumentare la sicurezza e soprattutto ridurre l’inquinamento, resta una priorità assoluta. Il ricambio sembra, tuttavia, rallentato da due fattori: la crisi economica e un mercato che ha quasi raggiunto il punto di saturazione. Il rapporto auto/popolazione infatti risulta pari a 666 auto per mille abitanti, mentre se si considerano tutti i veicoli, in totale, il rapporto è di 885 veicoli ogni 1000 abitanti. Sia l’uno che l’altro risultano i valori sono i più alti in Europa.
La pandemia ha inciso sulle spese degli italiani
La pandemia inoltre è andata a incidere pesantemente sulle spese degli italiani, e il comparto auto non ha fatto eccezione. Nel 2020, per usare l’auto sono stati spesi poco più di 124 miliardi di euro: 30,7 miliardi di euro in meno rispetto al 2019. La spesa maggiore è stata quella relativa ad acquisto e ammortamento del capitale. A seguire, spesa per il carburante e manutenzione/riparazione.
Rispetto al 2019, tutte le voci che compongono la spesa finale sono in netta diminuzione: acquisto e ammortamento (-23,3%), carburante (-25,6%), manutenzione/riparazione (-17,3%). Nel 2020 la spesa media sostenuta per utilizzare l’auto è risultata circa 3.100 euro. Nel 2019 era stata invece di 3.900 euro, quindi pari al -20,6% in meno.
Infine, rispetto al 2019, è crollato anche il gettito fiscale prodotto dal comparto, che si è attestato poco al di sotto dei 52,8 miliardi di euro: -19,1% rispetto all’anno precedente, quando aveva raggiunto quota 65,2 miliardi. L’entrata più alta è stata quella derivata dalla vendita dei carburanti (28,5 miliardi), seguita da IVA per l’acquisto dei veicoli (6,8 miliardi) e tassa automobilistica (5,5 miliardi).
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