Lo ha deciso il Governo. Sta per arrivare una nuova tassa contro il diesel. La mazzata è proverbiale.
Se n’era discusso molto nei mesi scorsi e già pareva scontato che il governo di Giorgia Meloni lo avrebbe messo in pratica dopo averlo paventato. L’allineamento delle accise si farà. Anche se il processo sarà graduale e avrà una durata di cinque anni, non ci si potrà sottrarre. L’iniziativa, decisamente sfavorevole alle tasche già compromesse degli italiani, va in una direzione ben precisa che è quella che ben conosciamo.

L’esigenza di uniformarsi alle richieste della Commissione Europea circa le emissioni nocive del nostro parco circolante ha fatto sì che l’Esecutivo spingesse sull’acceleratore dei provvedimenti volti a scoraggiare gli automobilisti ad acquistare veicoli alimentati a diesel. E sarà proprio questa motorizzazione a ricevere una mazzata clamorosa, malgrado molti costruttori stiano tornando a produrne in gran numero a fronte del successo commerciale e delle richieste da parte dei clienti che non mancano mai.
Scatta l’equiparazione delle accise tra diesel e benzina, i dettagli sull’aumento
Nonostante negli ultimi anni sia stata fatta un’imponente campagna negativa nei suoi confronti, il gasolio viene considerato tutt’ora vantaggioso, specialmente da chi deve macinare molti chilometri al giorno e per questo viene preferito ad altre motorizzazioni. Nel prossimo quinquennio, però, le cose potrebbero cambiare per via degli aumenti previsti che, se da un lato potrebbero sembrare da nulla, nell’ottica di un pieno sono importanti. Si parla infatti di una cifra tra un centesimo o al massimo di un centesimo e mezzo in più al litro.
In molti si staranno chiedendo quali benefici porterà tale aggravio oltre a quello potenzialmente di rallentare le vendite di questo genere di autovetture. La risposta è che con il denaro raccolto verrà finanziato il trasporto pubblico e forse verrà finalmente rinnovato il contratto dei dipendenti. Attualmente la tassa è fissata a 0,6174 euro al litro, mentre per la benzina è a 0,7284 euro al litro, ma da ora in poi la differenza si andrà via via ad assottigliare.

Va tuttavia precisato che la somma verrà definita con decreto interministeriale dell’Ambiente, dell’Economia, dei Trasporti e dell’Agricoltura. Dal canto suo il Codacons non ha preso bene la novità evidenziando come i proprietari di veicoli diesel dovranno complessivamente tirare fuori 1,21 miliardi di euro, o 1,82 miliardi di euro qualora venisse approvato l’incremento maggiore.