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Dopo essere stato anticipato dalle foto spia, Mazda CX-4 si presenta senza più misteri al Salone di Pechino 2016. Crossover nato sulla base di CX-5, sarà inizialmente destinato ai mercati asiatici, lasciando una porta aperta su una futura commercializzazione anche in Europa. Certo non al lancio. Stilisticamente si presenta con linee interessanti, un prodotto ritagliato per offrire una dinamica di marcia più vicina a una berlina che non a un suv. Dimensioni medie, Mazda non svela il dato in lunghezza ma conferma il passo di 2 metri e 70, il medesimo di CX-5, aggiungendo il riferimento in altezza: 153 centimetri dicono che siamo lontani dalle proporzioni da sport utility vehicle vero e proprio. C’è un’altezza libera da terra, inoltre, di 196 millimetri.
La scelta della sigla CX-4 lo colloca naturalmente tra CX-3 e CX-5 ma al tempo stesso trae in inganno. Un prodotto che cerca di mantenere il legame con le berline , senza andare a sovrapporsi a Mazda CX-5, più propriamente ritenuto suv.
Piace molto il trattamento riservato al frontale, con fari e calandra integrati in un tutt’uno, specialmente i bordi cromati, mentre i gruppi ottici offrono il consueto taglio Mazda, ma ammorbidito nella parte inferiore.
Il posteriore vede un lunotto molto rastremato, prosecuzione di un arco del tetto che segnala come siamo di fronte a un prodotto che fa il verso alle proporzioni di una coupé. I due terminali di scarico, infine, completano con il giusto tocco di enfasi sportiva una coda originale, se confrontata con altre soluzioni di crossover-coupé. Due le alternative per i cerchi in lega: 17 o 19 pollici, entrambi con gommatura 225 (spalla da 55 per i 19″, /65 per i 17″).
La capacità di carico del bagagliaio raggiunge i 400 litri, molto al di sotto dei 503 garantiti da CX-5, con la possibilità di estendersi fino a 1.228 litri abbattendo i sedili posteriori.
Molto piacevole anche il design a bordo, dove si è cercato di ricreare un ambiente premium, curato nell’accostamento dei colori (4 tinte a disposizione, 7 quelle per la carrozzeria) e materiali – pelle, alluminio, inserti con effetto legno -. Al centro della plancia svetta lo schermo da 7 pollici del MZD Connect, sul quale ritrovare le funzionalità dello smartphone dopo l’abbinamento via bluetooth o usb, nonché la possibilità di navigare tramite hotspot wifi. E’ un sistema gestibile attraverso comandi vocali, oltre alla pratica rotella sul tunnel, accanto al freno a mano elettronico e dietro la leva del cambio automatico 6 marce, disponibile con entrambe le motorizzazioni al lancio. Il 2.0 SkyActiv-G sarà proposto anche con cambio manuale. La seconda unità è un 2.5 litri SkyActiv-G, in entrambi i casi abbiamo un elevato rapporto di compressione, mentre per il più potente 2.5 litri si aggiunge il sistema di recupero dell’energia i-Eloop, oltre alla trazione integrale i-Activ AWD.
Novità per entrambe le motorizzazioni, la funzione Auto Hold. E’ qualcosa di più evoluto del già noto Hill Holder, che tiene ferma l’auto in salita per agevolare il passaggio dal freno all’acceleratore. In questo caso, Auto Hold tiene fermo il veicolo a tempo indefinito, finché non si accelererà per la ripartenza.
A completare un quadro tecnico già apprezzato, troviamo sospensioni posteriori multilink. Lo schema replica anche qui quello di CX-5, tuttavia, sono differenti le tarature di molle e ammortizzatori, così come gli angoli caratteristici al retrotreno.
Infine, completo il corredo di sistemi di assistenza alla guida, inclusa la frenata automatica d’emergenza Smart City Brake Support, attiva tra i 4 e i 30 km/h.