Stellantis lancia un’offerta pazzesca. Addirittura sarà possibile avere una Maserati in promozione. Ecco chi è interessato.
Chi di noi non ha sognato almeno una volta nella vita di possedere un’auto per pochi eletti, sportiva o elegante che sia. Ebbene, qualche fortunato potrebbe presto vedersene recapitata una direttamente a casa. Un regalo di tutto rispetto che non arriva però da una persona cara bensì dal datore di lavoro. Un improvviso atto di bontà? Chi lo sa. Sta di certo che l’idea venuta in mente a Stellantis ha fatto subito discutere interessati e spettatori da lontano e non esattamente in termini positivi.
La vettura al centro della vicenda è una Maserati, messa a disposizione dei lavoratori dell’azienda e dei loro amici a partire dal mese di settembre tra i modelli Grecale, GranTurismo e GranCabrio, tutte rigorosamente made in Italy essendo state prodotte tra Cassino e Mirafiori. Va fatta una precisazione però, il dono non è esattamente tale visto che comunque una parte dovrà essere pagata direttamente dai destinatari.
L’intuizione della Maserati in offerta o in promozione che dir si voglia, non è stata però per nulla digerita dai sindacati che tutelano i lavori in cassa integrazione, impegnati negli stabilimenti come noto ormai da tempo in forte crisi. Per tutti la proposta è suonata come una beffa che si va a sommare al danno. Si tratta pur sempre di vetture dal costo che oscilla tra gli 80mila e i 200mila euro e con uno stipendio ridotto a 1.180 euro nessuno degli operai potrebbe mai permettersi di acquistarle anche se scontate e soprattutto di mantenerle.
Sulla questione destinata a creare ancora dibattito, si è espressa la politica nella sua totalità, tanto che le Opposizioni congiunte hanno domandato un’informativa urgente da parte del Ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso. La voce più forte finora è stata quella di Marco Grimaldi di Alleanza Verdi Sinistra secondo cui l’iniziativa del Gruppo presieduto da John Elkann è “un insulto alla decenza che fa alzare il livello di conflitto all’interno del Paese”, con Chiara Appendino del M5s a fargli eco definendola “una presa in giro”.
Dal canto suo il colosso dell”auto ha tentato di difendersi dando la colpa agli stessi dipendenti, rei di aver più volte fatto richiesta ai vertici di ottenere sconti speciali.