Tutti conoscono la Levante di Maserati, il primo SUV prodotto dal marchio con il tridente. A conti fatti però, non è la prima auto di questo genere che vediamo con quel marchio.
Con quella dei SUV che è realmente diventata una moda al giorno d’oggi – i dati di mercato parlano di vendite in costante crescita per questo tipo di veicoli sia con motore termico che elettrico o ibrido – è facile dimenticare che questa tendenza, come molte altre, è nata nel nostro paese. Infatti, nel 1985 è uscita un’auto chiamata Rayton Fissore Magnum, uno dei primi veicoli di questo genere mai prodotti al mondo.
Alla luce di ciò che scopriremo oggi però possiamo affermare che anche i SUV di lusso sono una creazione principalmente italiana. Se la possente Lamborghini LM002 è un’auto abbastanza famosa di quel periodo – è uscita nel 1986 ed era inizialmente destinata all’esercito saudita – pochi sanno che anche Maserati ha provato a costruire un SUV di alta fascia, anche se questo è uscito diversi anni dopo.
Correva infatti l’anno 2000 quando al Salone di Ginevra venne presentata una particolare vettura. Curata dall’atelier Italdesign la nuova auto si sarebbe rivelata l’antenata spirituale della Maserati Kubang, concept che si è poi evoluta nella Maserati Levante prodotta in serie anni dopo. Le caratteristiche della Maserati Buran, questo il nome della concept presentata alle porte del 2000, la rendono un prototipo di SUV molto particolare, anche in questo caso, tutto italiano.
L’idea generale alla base della concezione della Buran era decisamente moderna; l’azienda italiana aveva infatti pensato ad una vettura con ampi interni ed una carrozzeria di tipo monovolume, quella che al tempo si chiamava MVP ma che oggi considereremmo a tutti gli effetti un SUV destinata al mercato americano. Lunga oltre 5 metri, l’auto permetteva ai passeggeri di accedere all’abitacolo tramite una coppia di portiere scorrevoli azionate dal sistema elettrico di bordo, così come il bagagliaio che si apriva allo stesso modo.
Il propulsore selezionato per la concept car venne studiato per non far sfigurare la Buran di fronte alle altre Maserati: parliamo infatti di un possente motore da otto cilindri per 3.217 cc di cilindrata, il tutto traducibile in una potenza di ben 370 cavalli che rendeva l’auto perfettamente in grado di tenere il passo delle berline sportive del Tridente dell’epoca.
Gli interni? Paragonabili a quelli di una limousine secondo chi ha visto l’auto con inserti in legno, metallo e pelle scamosciata e sedili reclinabili di colore marrone: “Volevamo proporre un design originale, a metà strada tra un fuoristrada ed il classico SUV di lusso”, ricordano i progettisti di Italdesign ripensando a quel modello. Anche se l’auto non è mai stata prodotta in serie, ci sono senz’altro riusciti, anticipando tra l’altro una moda molto importante di un ventennio buono.