L’utilitaria Renault che era in realtà una supercar: sotto tutti quei muscoli c’era un motore da paura

Le sembianze erano quelle di una utilitaria, ma sotto il cofano questa Renault nascondeva un motore potentissimo.

Piccola, indomabile e classica: la Renault Clio V6. Una di quelle schegge da conservare in garage e tirar fuori nella bella giornata di sole e strapazzarla sui colli o per i tornanti alpini. Alimentata da un motore V6 da 3.0 litri e 227 cavalli di potenza massima, montato in posizione centrale che scarica la potenza sulle ruote posteriori, era un bolide. Della Clio V6 furono prodotte poco più di 1.600 unità tra il 2001 ed il 2002.

L'utilitaria Renault che era in realtà una supercar: sotto tutti quei muscoli c'era un motore da paura
Renault e la storia della supercar utilitaria (Ansa) Allaguida.it

Concepita dalla collaborazione con la Tom Walkinshaw Racing, la Renault Clio V6 Fase 1 ebbe origine con assetto ribassato e una impostazione racing dalla voce grossa. Oggi ricercatissima dagli appassionati con valori interessanti, il prezzo medio sfiora i 50.000 euro, con quotazioni in salita. L’unità propulsiva di base era il 3.0 V6 “ESL” che sostituiva il famigerato motore PRV, in servizio dagli anni ‘70.

Il propulsore di partenza era frutto di una nuova collaborazione tra PSA e Renault, sulla Clio V6, il tre litri aspirato venne rivisto in modo da erogare i suoi 230 CV molto in alto: oltre i 7.000 giri/min. La coppia, 300 Nm veniva erogata a metà del contagiri, a circa 3700 giri/min. La velocità massima sfiorava i 250 km/h, mentre l’accelerazione da 0 a 100 Km/h richiedeva 6,5 secondi. Con il suo carattere terribile, la V6 “Phase I” riuscì a conquistare oltre 1600 temerari possessori. Per chi fosse interessato all’acquisto, oggi, converrebbe sicuramente puntare alla “Phase II”, riformulata rispetto alla prima serie sul piano tecnico.

Renault Clio V6, il bolide con il vestito da city car

La scorbutica V6 divenne decisamente più facile da gestire anche perché la cavalleria, intanto, aveva raggiunto quota 255 CV. Migliorie furono fatte anche negli interni. Ne sono state realizzate poco più di 1.300 su una produzione totale di 3000 esemplari. Ciò che accomuna la prima e la seconda serie, è la follia alla base del progetto secondo il DNA della casa francese, che già per il passato si era contraddistinta con la R5 Turbo. Questa Clio era uno spettacolo anche sul piano del design. Date una occhiata alla versione moderna con un body kit estremo.

Renault e la storia della Clio V6
Renault Clio V6, il bolide con il vestito da city car (Media Press) Allaguida.it

La particolarità di queste auto, era il rapporto peso potenza che favoriva un ingresso in curva repentino, favorendole anche ad auto più costose e meglio motorizzate. Un esercizio di stile di un’epoca d’oro, dove anche le normative europee non erano così stringenti da soffocare i motori termici e la passione dei puristi.

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