Gli anni post boom economico ci hanno regalato alcune perle di design e innovazione che hanno fatto la storia dell’automobilismo
Gli anni ’70 sono stati un’epoca d’oro per le auto sportive, anni in cui le case automobilistiche si sono sfidate a creare vetture che non solo soddisfacessero il desiderio di velocità, ma che incarnassero anche uno stile di vita e un’estetica unici. Le auto sportive degli anni ’70 sono diventate icone del design di avanguardia, caratterizzate da linee aerodinamiche e forme scolpite che sfidavano le convenzioni del passato. I designer si sono ispirati all’estetica futuristica, creando vetture che sembravano provenire direttamente da un film di fantascienza. Il mix di curve spigolose, cofani inclinati e fari retrattili ha contribuito a definire uno stile unico che ancora oggi cattura l’immaginazione degli appassionati di auto d’epoca.
Inoltre, le auto sportive degli anni ’70 non erano solo belle da vedere, ma erano anche all’avanguardia per molte innovazioni tecnologiche. I progressi nell’ingegneria portarono all’adozione di materiali leggeri, come la fibra di vetro e l’alluminio, nuovi sistemi di sospensione e freni avanzati migliorarono la stabilità e la sicurezza anche a velocità elevate. Gli anni ’70 hanno lasciato un’eredità duratura nel mondo delle auto sportive, influenzando il design e l’ingegneria delle generazioni successive. Tutt’oggi, quelle creazioni vengono celebrate e ammirate, testimonianza di un’era in cui la passione e la creatività raggiungeva la sua massima espressione.
Una classifica delle TOP of “Seventies” tutta italiana
L’auto simbolo che può racchiudere tutta la filosofia degli anni ‘70 caratterizzati da design azzardato, avanguardia stilistica, modernità tecnica e potenza estrema non può che essere l’italiana dal toro scatenato: la Lamborghini Countach. L’affilato tratto stilistico tracciato dal maestro Marcello Gandini abbinato al poderoso V12 italiano da 3.929 cc e 375 CV di potenza hanno fatto sì che la belva di Sant’Agata Bolognese divenisse fin da subito icona di stile e riferimento tra gli appassionati, riuscendo a vendere oltre 2 mila unità in 16 anni di onorata carriera.
Acerrima nemica della casa bolognese, Ferrari non poteva non intervenire in risposta alla sfacciata Countach proposta dal vicino rivale. Fu così che da Maranello uscì la Ferrari 308, frutto della matita Sant’Agata Bolognese e resa famosa sia attraverso l’apparizione sul grande schermo sia per l’adozione della posizione centrale del suo cuore pulsante. Il glorioso motore V8 si posizionava, infatti, dietro i sedili spingendo la sportiva italiana con i suoi 255 CV a disposizione. Venne prodotta in ben 12 mila esemplari in 10 anni di carriera
Altra sportiva simbolo degli anni ’70 non poteva non essere la iconica Lancia Stratos, una “homologation special” prodotta per essere venduta in almeno 500 esemplari necessari alla iscrizione del campionato di rally. Il successo stradale fu strabiliante e la meraviglia stilistica progettata dalla mano di Marcello Gandini dotata di un motore centrale-posteriore 2.4 V6 sviluppato da Ferrari da 192 Cv e 225 Nm la portò a vincere svariati titoli mondiali.