Iconiche, senza tempo, premiate e soprattutto costosissime: le auto di Formula 1 vendute all’asta fanno venire la pelle d’oca agli appassionati
Basta sentirne il rombo per riconoscerle lontano un miglio. Un auto di Formula 1 non ha bisogno di troppe presentazioni, siate voi appassionati o meno dello sport automobilistico più seguito del pianeta. Dalle pionieristiche vetture degli anni ’50 e ’60, alle iconiche senza tempo delle epoche più recenti: la scelta è senza pari, sia per i cultori del motorsport che per i facoltosi compratori e collezionisti di bolidi.
Collezionisti che si danno battaglia annualmente nelle aste più disparate. Qui è possibile comprare la vostra auto del cuore in tema Formula 1, a patto che abbiate diversi zero da segnare sull’assegno. Altrimenti, non vi resta che stare a guardare e a stupirvi dinanzi alle clamorose cifre che hanno fatto ‘scalpore’ tra gli appassionati. Cifre record, talvolta per vetture che hanno fatto la storia, per titoli e cultura, tra le piste di tutto il mondo.
Le auto di F1 più costose di sempre, quante Ferrari: c’è anche quella che costò la vita a Villeneuve
Non è un caso che molte delle auto andate a ruba in sede d’asta vestissero i gloriosi colori di Maranello. Nel mondo degli sport automobilistici, il marchio Ferrari è sinonimo di leggenda: soprattutto in Formula 1, nonostante i risultati recenti possano indicare tristemente il contrario. Diverse delle vetture più costose di sempre sono riconducibili alla Rossa, in particolare agli anni vincenti del team di Maranello.
Partiamo, dunque, dalla iconica Ferrari 126 C2, vincitrice del mondiale costruttori nel 1982. In un’asta Sotheby’s del 2019, la vettura appartenente a Mario Andretti è stata battuta a 2.134.750 dollari. Una cifra da far girare la testa, per una vettura costruita soltanto in sette esemplari. Ben quattro, purtroppo, sono andati distrutti.
La 126 C2 fu la vettura che costò la vita a Gilles Villeneuve nel Gran Premio di Belgio del 1982 e che, poco più tardi, costò invece la carriera a Didier Pironi nel Gran Premio di Germania nel medesimo anno. E a quest’ultimo, subentrò proprio l’americano Andretti.
Quanti zeri anche per la Williams che fece tremare il mondo della Formula 1 e mise fine al dominio di Senna
Venduta da Bonham’s durante l’edizione 2019 del Festival della velocità presso lo storico circuito di Goodwood, la Williams-Renault FW14B del 1992 è stata battuta ad una cifra di 3.297.968 dollari. L’auto in questione è quella vincente, appartenente a Nigel Mansell: bordo dell’iconica vettura britannica, il pilota di ‘Sua Maestà’ ha vinto il suo unico titolo mondiale in carriera. Un’auto straordinariamente avanzata per i suoi tempi, nata dai fogli blu di Adrian Newey. E che costrinse l’Associazione ad intervenire con regole ad hoc per rendere pari la competizione con il resto delle vetture.
Con la sua iconica Williams-Renault FW14B, Mansell mise fine all’epoca dei successi targati Ayrton Senna. Dopo aver vinto la classifica piloti nel 1988, nel 1990 e nel 1991, il brasiliano venne scalzato proprio dal pilota britannico, che a bordo della sopracitata vettura regolò avversari consegnatisi poi alla leggenda come Michael Schumacher e Mika Hakkinen (per citarne un paio).
Non poteva mancare Ayrton Senna in questa speciale classifica: quanti zero per la sua McLaren
Poc’anzi menzionato, non poteva mancare all’appello il suo missile bianco e rosso. Nel 2018 a Monaco, Bonham’s ha battuto la McLaren MP4/8A di Ayrton Senna per la mostruosa cifra di 4.359.103 dollari. Dopotutto entriamo nell’alveo del mitologico, visto che il brasiliano ha riscritto intere pagine della storia della Formula 1 a bordo di questa vettura.
Per quanto non si tratti del modello vincente degli anni precedenti, la vettura del 1993 rappresenta un’importante pietra miliare nel cammino e nella carriera di Ayrton Senna. A bordo della MP4/8A, il brasiliano vinse il suo sesto Gran Premio di Monaco, battendo il record di Graham Hill e diventando il pilota più vittorioso di sempre sul circuito del Principato. Una pagina comunque storica della Formula 1, nonostante poi Senna terminò secondo nel Mondiale alle spalle del suo rivale Prost.
Da Senna ad Hamilton, la McLaren resta una delle preferite dei collezionisti
Dici McLaren, dici anche Lewis Hamilton. Nel 2021 a Silverstone, Sotheby’s ha battuto all’asta la sua McLaren-Mercedes MP4-25 del 2010 per la cifra astronomica di 6.658.000 dollari. Si tratta della prima auto appartenuta al pilota britannico messa all’asta e dello stesso bolide con cui quest’ultimo vinse il Gran Premio di Turchia nel medesimo anno.
Anno che, però, non si rivelò vincente per la gloriosa scuderia britannica. Al primo posto nella classifica piloti del 2010 compare un rampante Sebastian Vettel, a bordo della sua velocissima Red Bull. Soltanto quarto posto per l’inglese, accompagnato dal compagno di scuderia Jenson Button al quinto. Seconda posizione, invece, per McLaren-Mercedes nel 2010, alle spalle Red Bull.
Il poker rosso di Schumacher: quattro vetture targate Ferrari vendute a cifre mai viste prima
Di qui, ci spostiamo nel regno di Michael Schumacher. Ben quattro delle vetture a lui appartenute appaiono nella lista delle auto di F1 più costose di sempre. Nell’agosto del 2022 negli Stati Uniti, Sotheby’s ha battuta all’asta la sua Ferrari F300 del 1998 per la modica cifra di 6.220.000 dollari.
Non si tratta di una vettura come le altre: il modello venduto fu utilizzato dal pilota tedesco per quattro gare, vinte tutte agilmente. Si tratta dell’unica vettura di Formula 1 con una percentuale di vittoria pari al 100% (con almeno tre gare corse, ndr).
Sempre appartenente a Michael Schumacher, nel 2019 Sotheby’s ha battuto ad un’asta in quel di Dubai la dominante Ferrari F2002 per 6.643.750 dollari. Gli appassionati di Formula 1 e i cultori del cavallino avranno fatto in fretta a riconoscerla: si tratta dell’auto con cui il tedesco vinse il controverso Gran Premio di Australia del 2002.
In quella occasione, dopo aver primeggiato per tutta la gara, Rubens Barrichello lasciò passare il compagno di scuderia Schumacher nel giro finale. Una delle dieci vittorie messe a segno dal pilota tedesco nel 2002, anno dove la Ferrari mise in mostra un dominio poi difficilmente rivisto nella gloriosa storia del Circus. Il modello battuto all’asta è proprio quello con cui Schumacher vinse i Gran Premio di San Marino, Austria e Francia.
Nel 2017 a New York, invece, Sotheby’s batté all’asta la sorella maggiore della F2002. Sempre appartenente a Schumacher, la Ferrari F2001 è andata via per una cifra di 7.504.000 dollari. Eppure, la cifra record resta ancora dietro l’angolo: sempre attraverso Sotheby’s, nel novembre del 2022, la leggendaria Ferrari F2003-GA è stata venduta all’asta per la clamorosa cifra di 15.000.000 dollari. Numeri che non hanno bisogno di eccessive spiegazioni, visto che Schumacher vinse il suo storico sesto titolo mondiale a bordo di questa vettura.
Solo Fangio riesce a ‘battere’ Schumacher: mai vista una cifra simile
Menzione d’onore va ad uno dei padri spirituali del motorsport. E anche grazie a Juan Manuel Fangio, se ancora oggi resiste il mito della Mercedes W196R, che gli valse il titolo mondiale nel 1954. Battuta all’asta da Bonham’s nel 2013 in quel di Goodwood per la cifra record di 29.650.095 dollari, alla vettura tedesca va il titolo di auto di Formula 1 più costosa di sempre. Un auto che lo stesso Fangio guidò nei vittoriosi Gran Premio di Svizzera e di Germania. E che hanno consegnato all’eternità la gloria della sua vettura e del suo nome.