L’auto elettrica per molti è nata ieri, ma in realtà ha un passato ben più profondo, che si innesta nei meandri della storia dell’automotive.
Quando si parla di auto elettrica si pensa sempre a qualcosa di nuovo e moderno, come di una scoperta fatta appena ieri. Proprio questo è uno degli elementi che poi alla lunga diventano maggiormente denigratori nei confronti delle BEV. Tali vetture, infatti, vengono viste come un qualcosa di troppo acerbo rispetto alle collaudate auto a benzina o diesel.

In parte questa narrazione è veritiera. Le auto elettriche che oggi vediamo per strada sono effettivamente un qualcosa di nuovo, che si sta affinando giorno per giorno, ma questa tecnologia non è nata di certo da poco. I primi prototipi, infatti, sono datati addirittura 1832. Robert Anderson, infatti, mise appunto la prima carrozza elettrica. Per quanto concerne la primissima vetture elettrica fu opera del britannico Thomas Parker nel 1884 che sfruttava l’energia di alcune batterie ad alta capacità progettate da lui.
Auto elettrica: i primi modelli e i primi problemi
Comunemente però la primissima vettura elettrica viene fatta risalire al 1888, quando vide la luce la Flocken Elektrowagen. Addirittura nelle auto della prima ora, i propulsori elettrici erano preferiti a quelli a combustione perché erano molto più confortevoli e affidabili. L’elettrico ha mantenuto la supremazia del mercato per tutto l’inizio del XX secolo, salvo poi crollare per vicissitudini varie.
Per prima cosa i motori a combustione riuscirono ad affinarsi tecnologicamente raggiungendo prestazioni mai viste prima. Dall’altro lato, invece, le auto elettriche non riuscirono a tenere il passo a causa delle batterie, che si palesarono come il vero problema di queste vetture. Inoltre questi veicoli non riuscivano a superare i 35 km/h, che magari per i primi anni del ‘900 poteva sembrare anche un bel andare, ma con il passare degli anni divenne un po’ troppo limitante.
Oggi l’auto elettrica è tornata prepotentemente alla ribalta per prendersi la sua rivincita ai danni dei motori endotermici. Staremo a vedere come andrà questa volta e se questa tecnologia riuscirà finalmente a prendere piede.