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Lancia Thema: l’ammiraglia italiana festeggia 30 anni, ripercorriamo la storia [FOTO]

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Sono ormai passati trent’anni dalla nascita della prima generazione dell’ammiraglia di lusso italiana: parliamo di Lancia Thema. Ripercorriamo con questo speciale tutta la storia che riguarda il modello che ha segnato un punto fondamentale nella carriera delle auto di lusso di un tempo e delle berline utilizzate per le manifestazioni più importanti.
Il suo debutto ufficiale è avvenuto in occasione del Salone di Torino, parliamo dell’anno 1984 e da questo momento il successo è partito a gonfie vele “giocando in casa”. Rispetto a molte rivali il suo stile era già all’avanguardia, un design comunque avvincente e che determinava eleganza date le linee fluide e marcate, uno stile insomma moderno ma classico allo stesso tempo: un design di Giorgetto Giugiaro.

La progenitrice è Lancia Gamma

La nascita di Lancia Thema manda in pensionamento la Lancia Gamma: una vettura dalla linea che oggi chiameremo hatchback e che avrebbe fatto concorrenza sicuramente a vetture del calibro di Audi A5 Sportback, Mercedes CLS o Bmw Serie 3 Gran Turismo se vogliamo citarne alcune ma, come sappiamo, in Lancia ormai l’obiettivo è altro, ben altro che si scosta da tutto questo e dal ripercorrere la grandissima storia del marchio italiano sinonimo per anni di eleganza.

Lancia Thema prima serie (1984 – 1988)

La prima generazione di Lancia Thema venne appunto ufficializzata nel 1984, ben 30 anni fa ormai, e venne presentata una berlina che, rispetto alla Gamma, aveva ben poco a che vedere dato che il segmento di mercato era diverso. Si trattava infatti di una grande berlina tre volumi che faceva rimanere immutati la grande accessibilità, tanto quanto l’abitabilità interna ed il comfort: tutti elementi che in una vettura simile non possono venire meno.
A dirla tutta, Lancia Thema è una vettura nata da un accurato studio e dall’agglomerato di tre vetture riprendendone alcuni particolari tecnici e stilistici: si trattava della “cugina” Fiat Croma, della svedese Saab 9000 in termini di sicurezza e comfort e dell’altra italiana Alfa Romeo 164.

Accomodati all’interno della prima generazione di Lancia Thema c’è da dare onore al merito per i materiali adoperati, si tratta infatti di una selleria realizzata in velluto ed Alcantara, materiali proposti anche in altri dettagli come ad esempio i pannelli porta e, per continuare la striscia positiva della partnership tra Lancia e Poltrona Frau, anche nella Thema ritroviamo questo prestigioso marchio: quello della pelle di Poltrona Frau. Continuando in tema di confort, c’è da dire che i sedili, sia anteriori che posteriori, erano dotati di riscaldamento elettrico ed erano regolabili ancora una volta in maniera elettrica, c’era il telefono veicolare integrato nel poggiabraccio, sospensioni a smorzamento controllato e due impianti di climatizzazione automatici.

In primo luogo il suo successo principale avvenne proprio in Italia, come precedentemente accennavamo. Venne proclamata auto leader nella flotta delle Auto Blu proprio per elementi vincenti come il suo grande comfort, le sue prestazioni date dai motori ad iniezione elettronica sia aspirati che sovralimentati ma comunque con una tecnologia che era difficile se non impossibile trovare nelle vetture di altri marchi facenti parte della concorrenza. Un esempio pratico possiamo farlo con la Lancia Thema turbodiesel: questa versione era la più veloce del mondo tra le berline di lusso a gasolio.
Parlando di motorizzazioni, vediamo quali erano quelle dedicate alla Lancia Thema prodotta dal 1984. Si trattava di un 2 litri i.e. 8 valvole aspirato con potenza massima di 120 cavalli ma vennero prodotti altresì pochissimi esemplari dotati di un contenuto 1.6 di cilindrata con potenza di 105 cavalli che venne montato nella Lancia Prisma con un successo sicuramente maggiore date le dimensioni più contenute così come il peso della vettura. Rimanendo comunque a parlare del 2 litri di cilindrata, questo venne dotato col tempo di turbocompressore Garret T3 e la potenza arrivò ad un picco massimo di 165 cavalli con scatto da 0 a 100 effettuato in appena 7 secondi e 3 ed una velocità massima di 218 chilometri orari. Per via di alcuni emendamenti in vigore in Italia che tassavano le auto con cilindrata superiore al 2 litri, le Lancia Thema dotate del 2.8 6 cilindri alimentate a Iniezione Elettronica ebbero uno scarso successo ed erano esteticamente riconoscibili per la “V6” posizionata sulla calandra anteriore. Di discreto successo era invece il 2.4 di cilindrata da 100 cavalli di potenza dotato di turbo con una velocità massima che arrivava a 185 chilometri orari.

Anche in versione Station Wagon

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Sin da questa prima generazione, Lancia pensò in grande visto il grande successo ottenuto dalla berlina, tanto da lanciare nel mercato anche la variante station wagon dedita alle famiglie e chiaramente con una capacità di carico maggiore, così come maggiore era la sua versatilità. In un primo momento era disponibile solamente in versione i.e turbo e turbo ds. Questa versione, c’è da dire, ebbe così tanto successo da ripetersi per tutte e tre le generazioni di Lancia Thema.

Lancia Thema 8.32 by Ferrari

Arriviamo ora a parlare della potente e prestigiosa versione sportiva di questa berlina di lusso tre volumi italiana. La sua denominazione nota a tutti gli appassionati è Lancia Thema 8.32 by Ferrari. Ma perché l’acronimo “by Ferrari”? Questo era proprio per evidenziare che il modello presentato alla metà del 1986 composto da un motore 8 cilindri e 32 valvole, con una potenza di 215 cavalli era stato studiato in stretta collaborazione con i tecnici del marchio del Cavallino rampante: un motore che aveva a che fare con la Ferrari 308 e con la Mondial Quattrovalvole; con la nascita di questa variante ecco che Lancia poteva vantare un altro primato: quello di avere in listino l’auto a trazione anteriore più potente del mondo. E’ quasi inutile dire che la 8.32 si distingueva dalle altre e lo faceva anche proponendo alla clientela degli interni ancora più lussuosi e raffinati, dettagli realizzati in radica e pelle Poltrona Frau e/o Alcantara a seconda del gusto. Uno dei tanti particolari che la rendevano esclusiva era il meccanismo di scomparsa automatica dei poggiatesta e dalla seconda generazione di questo modello avevano pure la caratteristica di attivarsi nel momento in cui sul sedile venisse rilevato dai sensori un peso di almeno 20 chili, spazio poi alle sospensioni elettroniche con taratura automatica o sportiva selezionabili dal conducente, la plancia tanto classica quanto sportiva e concepita con strumentazione analogica. Altro elemento contraddistintivo? Sicuramente lo sportivo alettone posteriore a scomparsa nel baule ed attivabile attraverso la rotazione della leva di comando del tergicristalli. Esteticamente c’era un caratteristico filo a doppio colore sulle due fiancate laterali e lungo il bordo del baule in tonalità giallo/rosso in abbinamento al colore rosso winner, giallo/blu se l’auto era blu blizzard, giallo/verde per la verde reflex, giallo/nero per la carrozzeria grigia e giallo/grigio chiaro per quella nera. Tra le due generazioni prodotte le sostanziali differenze riguardano i gruppi ottici anteriori, la prima serie ad esempio non ha le modanature sulle fiancate, presenta il logo 8.32 nel sottoporta, ha il logo frontale 8.32 sovrastato dal tricolore, così come la targhetta posteriore dotata di tricolore verticale. La prima serie presenta gli “spruzzini” del tergicristallo collocati alla base del parabrezza e non sul cofano come la seconda serie. La concorrenza che doveva sfidarsi con Lancia Thema 8.32? Bmw M5 e Mercedes-Benz 500E e 190E 2.3 16V.

Lancia Thema seconda serie (1988 – 1992)

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Il 1988 è l’anno invece del debutto in veste ufficiale della seconda generazione di Lancia Thema che potremo ben definire il restyling in chiave moderna della berlina di lusso italiana. La seconda serie fa la sua apparizione al pubblico in occasione del Salone di Parigi e da quel momento rimase in produzione fino al 1992. La seconda serie di Thema proponeva dettagli di ancora maggior pregio iniziando dai rivestimenti realizzati in vera lamina di legno a poro aperto per i copriporta e per la plancia, nuova nel disegno tutta la strumentazione. L’estetica si differenziava rispetto a prima per i gruppi ottici anteriori, per gli specchi retrovisori esterni nelle versioni più potenti o, in opzione, elettrici e con un nuovo disegno. Rispetto a prima anche il listino delle motorizzazioni subisce dei cambiamenti: debuttano infatti i motori 16 valvole nelle cilindrate 2.0 da 147 cavalli di potenza massima con prestazioni di 210 chilometri orari di velocità massima e scatto da 0 a 100 effettuato in 9 secondi e due. L’altro motore era invece quello che proveniva da quello della Delta Integrale ed era mosso da 181 cavalli di potenza che portava questa Thema al raggiungimento dei 220 chilometri all’ora e facendole “bruciare” lo 0-100 in sette secondi. Il vigoroso 2.8 V6, invece, era ora con sistema d’alimentazione ad iniezione elettronica ma con una riduzione della potenza passata ora a 147 cavalli. La 2.5 “turbo ds”, invece, venne portata a 118 cavalli con velocità massima di 195 chilometri orari, stessa prstazione del 2 litri i.e. 8 valvole depotenziato a 117 cavalli.
Modello che anticipava l’esordio della terza generazione di Lancia Thema era la variante LX caratterizzata dalla griglia anteriore con linee verticali cromate e la scritta “turbo 16V LX”.

Lancia Thema terza serie (1992 – 1994)

Proprio nel 1992, anno in cui cessò la produzione della seconda generazione di Lancia Thema, ecco che al Salone di Parigi si assiste alla presentazione ufficiale di questa terza serie: l’ultima delle Thema (del passato). Questa volta gli accorgimenti non si limitano all’estetica ed ai particolari dei dettagli ma si spingono oltre. Tutte le protezioni che contornano la carrozzeria sono state studiate in modo da non subire urti fino agli 8 chilometri orari. Tutte le varianti in listino sono munite di specchietti retrovisori, retrovisore interno elettrocromico, doppie tendine posteriori, cristalli atermici Solextra dello SpeedLimit e sospensioni con ammortizzatori lamellari. Il listino motorizzazioni di questa versione viene interamente reso conforme alle norme antinquinamento Euro1 allora vigenti. Si trovano quindi in gamma il 2.0 16 valvole potenziato fino al raggiungimento dei 152 cavalli, mentre il turbo da 16 valvole arriva ad esser potenziato fino a 205 cavalli con overboost a due livelli per un’erogazione più regolare. Inedito è il V6 dell’Alfa Romeo che equipaggia ora anche Thema: questo ha una potenza di 171 cavalli e fa andare in “pensionamento” il 2.8 PRV. Nel 1992, inoltre, il 2.5 turbodiesel viene dotato di catalizzatore ossidante e valvola EGR così da rendere questo vigoroso propulsore un “ecodiesel”.
La gamma allestimenti prevede l’entry-level, l’LE, l’LS e l’LX.

L’erede è Lancia K

Il 1994 è l’anno di uscita dal mercato per la Thema e al suo posto troviamo Lancia K: una berlina che comunque prevede lusso all’interno, un design ringiovanito, più armonioso nelle linee e vettura proposta pure nella variante coupé e station wagon che diede filo da torcere alla concorrenza dell’epoca.

Lancia Thema oggi

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Ad oggi il nome Lancia Thema è stato riproposto in un modello nato nel 2011 dalla stretta collaborazione tra il marchio torinese e Chrysler, tanto da far nascere Lancia Thema per i mercati Europei e Chrysler 300 per l’America e Regno Unito. Sotto il punto di vista del nome ha ben poco a che fare con la Thema che quest’anno festeggia i trent’anni se non per il lusso proposto e per la rivalità nel mercato con le tedesche e le altrettanto lussuoreggianti giapponesi presenti in listino.

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Simone Babetto

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Simone Babetto
Tags: Berline