La Vespa più veloce di sempre, un vero siluro: ha stracciato praticamente ogni record

Nel 1951 i tecnici della Vespa elaborarono un modello che fece la storia. Non crederete mai alle sue incredibili performance.

La Vespa è un patrimonio italiano da mostrare con orgoglio. Il Museo Piaggio è stato inaugurato nel marzo del 2000 nei locali dell’ex officina attrezzeria, uno dei corpi di fabbrica più antichi e affascinanti del complesso industriale di Pontedera, dove l’azienda insediò la propria produzione, a partire dai primi anni ‘20 del ‘900. Il Museo è nato per conservare e valorizzare il patrimonio storico di una delle più antiche imprese italiane, cinque collezioni permanenti su un’area di quasi 5.000 m² e 340 m² di esposizioni temporanee raccontano oltre un secolo di grandi emozioni, sogni e progetti che hanno accompagnato lo sviluppo economico e sociale di una nazione.

La Vespa più veloce di sempre, un vero siluro: ha stracciato praticamente ogni record
Vespa – Allaguida.it

Tra i mezzi in esposizione c’ è, anche, un insolito scooter a forma di siluro. Interessante è la storia di questo mezzo che non può non attirare la curiosità dei visitatori. Il progetto nacque ai tempi dei record su strada, tra la fine degli anni quaranta e cinquanta, quando la Piaggio decise di puntare al più prestigioso: quello sul chilometro lanciato per la classe 125, in quel momento detenuto da Gino Cavanna che in sella a una Mondial. La Lambretta è tornata alla grande con un nuovo modello. 

La Vespa siluro che ha fatto la storia

Il concept del siluro non strappò, immediatamente il record, e furono apportate dopo diversi tentativi modifiche al motore e al telaio. Il progetto di Corradino D’Ascanio, e poi sviluppato dall’ingegnere Vittorio Casini, era sviluppato sulla Vespa: Il motore bicilindrico a due tempi di 124,69 cm3 invece era unico, i due pistoni lavoravano contrapposti sullo stesso cilindro e la combustione avveniva su una superficie dimezzata, a parità di cilindrata, con sensibili vantaggi termodinamici; la rotazione contrapposta degli alberi, collegati da ingranaggi, smorzava le vibrazioni. Date una occhiata al video in basso del canale YouTube British Pathé.

Era alimentato da due carburatori Dellorto, uno per ogni camera di manovella, con una miscela di alcool e lubrificante Essolube all’incredibile percentuale del 12%, e nell’ultima versione, quella del record, arrivava a 19,5 CV a 9.500 giri/minuto. Il telaio costituito da un unico trave centrale aveva una forcella a biscottino con ruota a sbalzo simile a quella della Vespa di serie. Mazzonicini, il 9 febbraio 1951, venne calato nel siluro sostenuto dai meccanici, sopra di lui vennero chiusi gli sportelli d’accesso che facevano parte della carenatura, stabilendo il nuovo record alla media di 171,102 km/h. La Piaggio scrisse un’altra pagina di storia.

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