Sapete che anche sul mercato cinese abbiamo venduto per anni la Fiat Punto? Peccato che avesse qualcosa di un po’ diverso rispetto al modello a cui noi occidentali siamo abituati…
Con la bellezza di circa otto milioni di esemplari venduti, tre generazioni di successo e numerose varianti che includono e non si limitano alla famosa Turbo GT, la variante decappottabile e pure una coupé che purtroppo è rimasta solo allo stato di prototipo, la Fiat Punto si può definire a mani basse una delle vetture di maggior successo della casa italiana più famosa di tutte.
La cosa più impressionante di questi numeri è che, a differenza per esempio della 124 che è arrivata anche in URSS o della Panda che viene ormai venduta un po’ ovunque, la Punto è stata commerciata principalmente sul mercato europeo: non è infatti arrivata in Nord America né in Asia, per quanto ci risulti, anche se oggi, scopriremo che non è proprio così.
Infatti pensate che proprio in Cina, la stessa nazione che oggi sta “colonizzando” il nostro mercato con automobili sempre meno costose, sbarcò anni fa una versione speciale della Punto riservata al mercato locale. Questa vettura aveva una particolarità che la Punto non ha mai mostrato nella sua carriera ma la sostanza non cambia…
In memoria della Punto cinese
Negli anni duemila la casa italiana Fiat iniziò un progetto di successo che prevedeva la vendita di modelli unici sui cosiddetti mercati in via di sviluppo, quelle nazioni quindi dove l’automobilismo europeo non aveva mai fatto davvero presa. Pensate che questo progetto porta la casa perfino a sbarcare in Corea del Nord, una delle nazioni più inaccessibili e con meno auto del mondo.
In tempi non sospetti insomma, Fiat arriva anche in Cina dove nel 2006 stringe un accordo con la Nanjing Automobile, una casa locale che produce automobili per distribuire un nuovo modello. Si tratta della semi sconosciuta Fiat Perla. Questa automobile è letteralmente una Fiat Punto della seconda generazione a tre volumi, anche se è chiara pure l’ispirazione della Palio e della Albea – altri due modelli per l’estero – sulle linee dell’auto.
Nonostante fosse un’automobile tutto sommato valida – cinque porte, motore 1.6 a 16 valvole e optional di tutto rispetto – la Perla non vendette per niente bene, piazzando appena 5.000 esemplari a fronte dei 40mila necessari per ritenere un successo l’operazione. L’auto venne discontinuata nel 2009 ma i diritti per la costruzione del modello furono acquisiti dalla Zotye. Si, proprio il marchio che produce le “finte Porsche” in Cina. Come è strana la vita.