FIAT negli anni ha realizzato diverse vetture nate dalla collaborazione con altri marchi. Questo SUV italo-giapponese tanti lo hanno dimenticato.
FIAT in oltre 120 anni di storia ha creato davvero una moltitudine di modelli. Alcuni direttamente dal proprio centro stile e dai propri ingegneri, altri invece sono nati da joint venture con altri marchi. Negli anni però il brand torinese ha spesso fatto tendenza tra i giovani con auto come la 500, la Panda o la Punto che hanno ammaliato generazioni di automobilisti.
In particolare la 500 ha raggiunto una fama tale da diventare quasi un marchio a parte. Qualche anno fa però FIAT decise di affidarsi ad una collaborazione giapponese per realizzare un SUV a trazione integrale del segmento B. In particolare l’azienda scelta per la joint venture fu la Suzuki. Un marchio importante, famoso per i suoi motori praticamente indistruttibili.
L’ascesa della Fiat Sedici e il crollo verticale
Da questa collaborazione nacque la Sedici, un’auto che prendeva il nome da un gioco di parole dovuto al fatto che era una vettura a trazione integrale e quindi una 4×4 che in matematica fa appunto 16. Il modello in questione venne costruito negli stabilimenti ungheresi della Casa nipponica insieme alla Suzuki SX4, che ne ripercorreva le linee.
Alle spalle di questo progetto inoltre c’era un certo Giorgetto Giugiaro, che in quanto ad auto “indovinate” ne ha fatte un bel po’. Presentata nel 2005 al Motorshow di Bologna entrò in produzione e fu usata anche in maniera promozionale per i Giochi olimpici invernali di Torino 2006. La Fiat Sedici nel complesso ebbe un buon successo, tanto da restare in produzione praticamente per 9 anni, dalla fine del 2009 al 2014, quando poi fu ritirata dal mercato.
Un po’ a sorpresa la Sedici ebbe un vero e proprio crollo di vendite negli ultimi anni. Basti pensare che nel 2008 ne furono prodotte 32.000 contro le sole 6.000 del 2013. Negli anni ha ricevuto un paio di aggiornamenti uno nel 2008 e uno più massiccio nel 2009 dove cambiò la mascherina anteriore che mutò in una più simile alla Bravo. A livello di motorizzazione, sin dall’esordio questo modello dava la possibilità di poter scegliere tra due propulsori a benzina di produzione Suzuki e due di produzione FIAT diesel. Questo SUV è stato in parte sostituito dall’uscita della 500X e viene spesso dimenticato, ma ha rappresentato una valida soluzione per molti in quegli anni.