Si parla da tempo dei dazi imposti da Donald Trump, e la Ferrari ha deciso di passare al contrattacco. Ecco la decisione di Maranello.
Per la Ferrari gli affari vanno a gonfie vele in termini di mercato, con vendite che da anni sono in costante crescita, ma ciò non basta ai tifosi della mitica Scuderia modenese, che in F1 continuano a fare i conti con grandi delusioni. L’avvio della stagione 2025 è stato disastroso, culminato nella doppia squalifica comminata a Lewis Hamilton ed a Charles Leclerc nel Gran Premio di Cina. Ed al momento, di prospettive di crescita ce ne sono ben poche.

Sotto la guida di John Elkann il Cavallino è crollato in campo motorsportivo, mentre gli affari e le quotazioni in borsa volano, ed è questo ciò che, probabilmente, conta di più per il presidente. Nel 2025 è previsto l’unveiling di tanti nuovi modelli, tra cui quello della prima Ferrari elettrica, che sarà svelata al mondo il 9 di ottobre prossimo. Nel frattempo, il Cavallino ha deciso di aumentare i prezzi negli USA per combattere i dazi voluti da Donald Trump, ed ora andremo a scoprire di quanto sono stati ritoccati i costi d’acquisto delle supercar di Maranello.
Ferrari, aumentati i prezzi della gamma negli USA
Nella giornata di giovedì, la Ferrari ha comunicato un aumento dei prezzi di listino sino al 10% per il mercato degli USA, come risposta ai dazi imposti dall’amministrazione guidata da Donald Trump. L’aumento dei prezzi entrerà in vigore il prossimo 2 di aprile, e sa tanto di prima, dura risposta alle decisioni prese dal presidente. L’azienda ha fatto sapere che “aggiornerà la propria politica commerciale sulla base delle informazioni preliminari attualmente disponibili, in merito all’introduzione dei dazi sulle importazioni di auto della UE negli Stati Uniti d’America“. Dunque, la casa di Maranello non è stata a guardare, e sarà interessante vedere quelli che saranno gli impatti sulle vendite.

Nella giornata di mercoledì, Trump ha firmato un ordine per imporre tariffe doganali del 25% sulle importazioni di componenti auto e sulle auto in generale, un attacco durissimo contro i modelli che non vengono prodotti negli USA. Nella propria comunicazione, la Ferrari ha detto che solo la SF90 Stradale, la 296 GTB e la Roma non saranno interessate da un rialzo dei prezzi, ma tutto il resto della gamma vedrà i propri prezzi ritoccati in alto, compresa la 12Cilindri lanciata lo scorso anno e svelata a Miami.