In F1 c’è un chiaro problema che riguarda le gare bagnate, ed ora si studia una soluzione. Ecco come si potrà correre.
La F1 è uno sport che è sempre associato al pericolo, ed oggi questa concezione, in alcuni casi, si sta perdendo. Uno di questi è l’aspetto delle gare bagnate, che spesso non vengono disputate quando le condizioni sono estreme. Prima di tutto, la partenza sotto la pioggia viene quasi sempre fatta sotto Safety Car, e non esiste più il via dalla griglia.
Se in passato si fosse agito sempre in questo modo, non avremmo assistito a momenti epici della F1. Un esempio? Ciò che accadde a Spa-Francorchamps nel 1998, con quella clamorosa carambola dopo la prima curva che è entrata nell’immaginario collettivo. Vero è che si deve sempre guardare alla sicurezza e questo è un concetto sacrosanto, ma per farlo non si deve snaturare una categoria che del rischio e del coraggio dei piloti ne ha fatto una ragione di vita.
Ormai quando piove sentiamo sempre i piloti lamentarsi via radio delle condizioni, con i giudici di gara che stentato sempre a far partire le gare per paura di incidenti. Uno dei problemi sono sicuramente le gomme Full Wet fornite dalla Pirelli, che non forniscono un grip sufficiente e che mettono in seria difficoltà i piloti.
Inoltre, queste monoposto sollevano delle quantità di acqua enormi che complicano la visibilità, uno degli aspetti più importanti per gareggiare con la pioggia in sicurezza. Proprio per questo, la FIA sta studiando una soluzione in chiave futura, ed ora sembra che si sia vicini al modo per tornare a correre con il bagnato.
F1, ecco come si può risolvere il guaio pioggia
In un’intervista concessa a “Motorsport.com“, il tecnico della FIA Nicolas Tombazis ha parlato di come la F1 potrà tornare a correre sotto la pioggia con più costanza. La soluzione sono le ruote coperte da uno strumento che verrà montato solo per le gare bagnate. Infatti, c’è grande delusione per il test svolto a Silverstone da McLaren e Mercedes con i para spruzzi, che non ha per nulla migliorato il deflusso dell’acqua, portando la Federazione Internazionale a pensare ad una soluzione ulteriore.
Secondo l’analisi di Tombazis, lo spray dell’acqua che proviene dalle ruote è di circa il 40% del totale alzato dalla monoposto, ed eliminarlo sarebbe una soluzione eccellente per migliorare la visibilità. Tuttavia, Tombazis ha anche sollevato un’altra questione, ovvero quello della perdita di downforce che porteranno le nuove carenature. Di sicuro, le monoposto saranno meno stabili, visto che l’impatto dell’aria con queste coperture non influenzerà i flussi in maniera positiva.
Le monoposto di F1 odierne hanno dei livelli di carico aerodinamico molto alti, ed ogni minima variazione di assetto o di superficie può cambiare molto. Senza dubbio verranno svolti dei test in futuro per valutare una soluzione, ma è certo che le cose cambieranno presto. L’obiettivo è quello di tornare a gareggiare con la pioggia e di farlo presto ed in modo sicuro. I mezzi per farlo non mancano di certo.