Non smette di stupire Papa Francesco. E lo fa confermando quella missione più volte rilanciata in questi mesi: una Chiesa povera, per i poveri. Niente appartamenti di lusso, niente auto costose: il Pontefice ha tracciato quella che dev’essere la nuova Chiesa. Ed è il primo a dare l’esempio. Fa di per sé notizia che Bergoglio guidi un’auto all’interno delle mura vaticane, poi se l’auto in questione è una vecchia Renault R4 del 1984, allora lo stupore deve necessariamente lasciar spazio alla conferma pratica di quanto teorizzato.
E’ Famiglia Cristiana a fornire i dettagli: la R4 è stata regalata da Padre Renzo Zocca, come risposta tangibile alla richiesta di Papa Francesco rivolta ai preti con una lettera alcuni mesi fa: non usate il “macchinone”, risparmiate e aiutate i poveri. Zocca ha spiegato come sia stata per decenni la sua unica auto, certo non uno sfoggio di lusso ed eccessi.
Il passaggio di consegne è avvenuto la scorsa settimana, e l’auto è stata guidata personalmente da Padre Zocca, partito da Verona insieme a un folto gruppo di parrocchiani e collaboratori: il 7 settembre l’incontro in Vaticano. Bergoglio ne ha subito approfittato per fare un giro e, come confermato da Padre Ciro Benedettini – portavoce della Santa Sede – il pontefice la userà personalmente di tanto in tanto.
Riflette la semplicità richiesta dal Papa, la R4. Rigorosamente bianca, il motore 4 cilindri da 845 cc ha sulle spalle 300 mila chilometri. In origine, la cilindrata era di appena 750 cc, incrementata poi negli anni Ottanta. Può dirsi un best-seller della storia dell’automobile, con 8.1 milioni di pezzi venduti tra il 1961, anno del debutto, e il 1993. Lunga appena 3 metri e 61 centimetri, è stata rimpiazzata dalla Twingo.
La “nuova” auto di Papa Francesco va a fare compagnia ad altri modelli assolutamente normali utilizzati dall’inizio del pontificato. Resterà nella storia il rientro con i cardinali sul pulmino dopo la sua elezione, così come la scelta di muoversi con una Fiat Idea (versione per il mercato sudamericano) nel viaggio in Brasile, o ancora l’auto di “rappresentanza”, il top di gamma sul quale abbiamo finora visto Bergoglio: una Ford Focus. Insomma, la schiera di Papamobili può riposare nei garage del Vaticano: l’esclusività di tanti, troppi modelli non si addice proprio a Papa Francesco.
Foto | Reuters
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