La Kawasaki cala sul piatto dell’Eicma 2016 i modelli Z650 e Z900; sono entrambe di tipo naked ed eredi rispettivamente di ER-6n e Z1. Andiamo a vedere quali sono le loro caratteristiche principali.
Cominciamo con la Kawasaki Z650. Carrozzeria nuda per telaio e ciclistica condivise con la Ninja 650 vista poco tempo fa a Colonia. Il motore è sempre il classico bicilindrico parallelo da 649 centimetri cubici, in forma aggiornata alle norme Euro 4. Quattro valvole per cilindro, raffreddamento a liquido e consumi interessanti, misurati in 23,4 Km/litro. Merito anche del peso ridotto a 185 Kg. La potenza è di 68 cavalli. E’ stata privilegiata la spinta ai bassi regimi, intervenendo soprattutto sulla coppia.
Per quanto riguarda la ciclistica, la parte anteriore è a traliccio; il forcellone è stato riprogettato, del tipo ad ala di gabbiano, molto leggero, soli 4,8 Kg. La sospensione posteriore usa il sistema Horizontal Back-Link. Il telaio complessivamente pesa 15 Kg. Un migliore bilanciamento delle masse è consentito dalla posizione di ammortizzatore e leveraggio, sopra il forcellone. In questo moso il peso è più raggruppato al centro, a tutto vantaggio della tenuta di strada.
Lo stile s’ispira alla filosofia Sugomi Design, introdotta dalla casa giapponese lo scorso anno proprio ad Eicma. Quindi aspetto aggressivo e sportivo. E’ soprattutto il faro anteriore a tre luci a catturare l’attenzione.
Passiamo alla Kawasaki Z900. Motore a quattro cilindri da 948 cc. E’ stata sacrificata la potenza massima per privilegiare la spinta ai bassi regimi, quindi si scende da 142 a 125,4 cavalli rispetto alla Z1000 da cui discende. Un albero motore più leggero consente guadagni in accelerazione. Ridotte le vibrazioni ricorrendo ad un contralbero; le norme Euro 4 hanno posto diversi limiti allo scarico, tuttavia il suono che conta non è stato compromesso.
Il cambio a sei marce è del tipo con i primi cinque rapporti ravvicinati, mentre la sesta è overdrive. A ciò si aggiunge la frizione assistita e antisaltellamento.
Passiamo alla ciclistica. Il telaio è stato completamente ridisegnato, ora è a traliccio, molto leggera, 13,5 Kg, quindi anche meno della Z650. Anche qui troviamo il monoammortizzatore posto sopra al forcellone, per masse più al centro e anche più lontane dal calore dello scarico. Dischi freno da 300 mm all’anteriore e 250 al posteriore, pinze a quattro pistoncini, ABS Nissin.
Il design segue le stesse linee della Z650 ma è ancora più minimalista. Faro anteriore a doppia luce, strumentazione digitale.