John Elkann (ANSA) - Allaguida.it
John Elkann ha giocato bene le sue carte per quanto concerne la Ferrari. La sua mossa, infatti, ha messo in fuorigioco Stellantis.
La Ferrari è da sempre uno dei marchi più prestigiosi al mondo eppure ha una gestazione abbastanza particolare. Nata da una costola dell’Alfa Romeo (il Drake si occupava del loro reparto corse con la sua scuderia), comincia a produrre auto non senza qualche grattacapo. La Casa di Maranello, infatti, sosteneva costi esosi per partecipare ai vari campionati, inoltre la fine delle corse su strada mandò in grave crisi il Cavallino sul finire degli anni ’50.
In questa situazione si inserì FIAT, che bruciando Ford, che tentennava sui poteri da dare ad Enzo Ferrari, riuscì a cominciare questa sinergia con il marchio sino ad inglobarla completamente. Negli anni poi il marchio di Maranello ha vissuto sicuramente degli alti e dei bassi. Dall’arrivo di Montezemolo nel 1991, dopo l’ennesimo momento opaco, però le cose sono cambiate enormemente.
Al netto delle vittorie in pista grazie a Schumacher, Todt e una squadra entrata nella leggenda della F1, la Ferrari riuscì a realizzare anche vetture da strada fenomenali, capaci di incontrare il gradimento del pubblico. In particolare in quegli anni e tuttora, la Rossa è riuscita a diventare una sorta di status symbol che la rende uno dei marchi più desiderati al mondo.
Come sappiamo Elkann, che dalla morte di Gianni Agnelli è diventato il gran capo del Gruppo, ha dato vita ad una fusione tra il Gruppo PSA e quello FCA. Questo ha portato alla nascita di Stellantis. Come noterete però non c’è nemmeno l’ombra di Ferrari in questo accordo. Banalmente perché Elkann, sapendo perfettamente di avere nelle mani un gioiello che da solo vale probabilmente più di tutta Stellantis, nel 2016 ha scorporato Ferrari N.V., che è l’azienda olandese che controlla Ferrari, dal Gruppo FCA. Attualmente l’azienda di Maranello fa parte di Exor, ma non rientra nella fusione con i francesi di PSA.