E’ vero che anche l’auto va inserita nel calcolo ISEE? Quali sono le informazioni che vanno fornite. Tutti i dettagli.
Quando ci si trova davanti al modulo ISEE, la domanda che ci si pone è cosa si debba indicare. Valgono solo i soldi guadagnati o pesano pure le eventuali proprietà? La risposta giusta è la seconda. Tutti i beni mobili e immobili sono utili per il computo finale, motivo per cui non possono essere ignorati. Ne consegue che, se si è in possesso di veicoli o imbarcazioni, bisognerà indicarli quale parte del patrimonio del proprio nucleo familiare.
Prima di tuffarci nell’approfondimento definiamo cosa si intende per ISEE. Per prima cosa diciamo che si tratta di un acronimo che sta per “Indicatore della Situazione Economica Equivalente”. E serve appunto per valutare e confrontare la situazione economica delle famiglie che hanno intenzione di richiedere una prestazione sociale agevolata, ad esempio per quanto riguarda il pagamento delle bollette. In questa maniera si dovrebbe determinare la partecipazione ai costi per le prestazioni sociali e sociosanitarie dei residenti in modo più equo. E come tale è soggetto a controlli.
Auto e ISEE, cosa si deve indicare
Come anticipato l’ISEE è fondamentale per misurare le condizioni economiche degli abitanti della Penisola. Per ottenere questo calcolo è necessario compilare la Dichiarazione Unica Sostitutiva o DSU, che raccoglie le informazioni riguardanti il reddito, il patrimonio e la composizione del nucleo familiare, quindi il numero dei membri, l’eventuale presenza di minori o di persone con disabilità.
Per quanto concerne gli elementi di carattere patrimoniale vanno indicati quali sono i mezzi di trasporto personali posseduti alla data della dichiarazione, dai membri della famiglia. Inserendo la targa o gli estremi di registrazione al PRA di autoveicoli e motoveicoli con una cilindrata pari o superiore a 500cc. Piuttosto che gli estremi delle navi e imbarcazioni da diporto registrate al RID.
Attenzione! Non basta segnalare quelli del dichiarante. Vanno infatti inseriti i veicoli di tutti i membri.
Cosa si rischia se si omette la dichiarazione
Per ottenere un’agevolazione qualcuno potrebbe pensare bene di fare il furbo e fare finta di niente. Cosa può succedere quindi in un caso del genere? E’ bene sottolineare che l’obbligo di dichiarazione dei mezzi posseduti è stato introdotto nel 2015. Questo dettaglio, però, non incide, sul calcolo finale, per cui l‘omissione non gioca a favore del dichiarante, non abbassando il valore.
Questa annotazione, serve invece all’Agenzia delle Entrate e alla Guardia di Finanza, per identificare possibili situazioni ambigue. Alcune famiglie potrebbero aver denunciato un ISEE basso, ma poi possedere macchinoni. Sintomo di un tenore di vita incongruente. Qualora vi fosse il sospetto di essere davanti a falsi poveri, le autorità avrebbe così in mano il necessario per avviare l’attività di accertamento.
In sé non comunicare il possesso di un veicolo, significa aver fatto una dichiarazione falsa. Se si è trattato di una svista, si andrà a procedere con la DSU integrativa entro dieci giorni dall’attestazione. In presenza invece di comunicazione volontariamente mendace, si rischiano delle sanzioni pecuniarie e fino a tre anni di reclusione.