Incubo per gli automobilisti, colpiti milioni di modelli in Italia: si prende tutto lo Stato

Un vero incubo per gli italiani che guidano oggi: sono milioni e milioni di automobili, cosa possiamo fare? 

Guidare in Italia è sempre una faccenda più costosa, non soltanto per il prezzo delle auto in se per se – salito vertiginosamente negli ultimi dieci anni, lo dicono i dati – o delle spese di mantenimento delle stesse tra tasse, assicurazione e manutenzione regolare. Ci si mettono anche delle spese accessorie che a quanto pare, non sono affatto in procinto di calare come avremmo imaginato.

Allarme accise benzina
Incubo per gli automobilisti, colpiti milioni di modelli in Italia: si prende tutto lo Stato – www.AllaGuida.it

Guidatori e consumatori in Italia fanno i conti con due tipi di tasse: le imposte dirette, ossia le tasse che paghiamo sul patrimonio che possediamo attualmente e quelle indirette, quelle che colpiscono il nostro potere d’acquisto come la più odiata di tutte, l’IVA; molto presto, purtroppo per milioni di guidatori che hanno questo tipo di vettura, avremo a che fare con una tassa parte del secondo tipo.

I tanti italiani che utilizzano una vettura giornalmente per andare a lavoro o altre faccende simili hanno sempre odiato le accise sul carburante, specie sul tipo di benzina di cui parleremo a breve e sperato che questo tipo di tassa indiretta venisse mano a mano ridotta. A quanto pare, stiamo invece per assistere ad un importante aumento su questo carburante.

Accise benzina, ci siamo di nuovo

A quanto si apprende nelle ultime ore, il Consiglio dei Ministri ha dato il proprio via libera per l’aumento progressivo delle accise sul carburante, un progetto che ci toccherà da qui ai prossimi cinque anni. Per chi non fosse molto navigato in materia le accise non sono altro che una tassa indiretta imposta sulla fabbricazione, vendita e il consumo di prodotti tra cui, in questo caso, un tipo di carburante molto diffuso.

Allarme accise benzina
Accise benzina, ci siamo di nuovo – www.AllaGuida.it

Secondo i dati in possesso degli esperti, il diesel rimane ancora uno dei carburanti più usati in Italia: nel 2024 sono state vendute ben 218.542 auto a gasolio pari a circa il 13,9% di tutte le vetture vendute nel nostro paese negli ultimi dodici mesi. L’aumento delle accise, purtroppo, colpirà proprio questo carburante. “Opereremo un tendenziale riavvicinamento in un congruo arco di tempo dell’aliquota dell’accisa applicate al gasolio e alla benzina in modo da tener conto dell’impatto ambientale ed economico di ciascun prodotto destinando le risorse al trasporto pubblico locale”, si legge su Sicurauto.it citando la decisione ministeriale.

Insomma, i soldi ottenuti da questo provvedimento verranno investiti a favore del cittadino in servizi di mobilità pubblica. Questo provvedimento che inizierà a fare sentire i suoi effetti secondo gli economisti a partire da metà 2025 sarà progressivo e mira a ridurre il distacco nelle accise tra gasolio e benzina, con le seconde che risultano ora molto più alte. Non una grande notizia per chi guida un mezzo con il motore a gasolio.

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