Gli incidenti auto sono uno dei grandi inconvenienti ai quali vanno incontro gli automobilisti, ma alcune categorie sono più a rischio. E’ questo che emerge dai risultati dall’Osservatorio VertiMovers, progetto di ricerca promosso dall’impresa assicurativa Verti per sondare e approfondire le tendenze evolutive della nostra società.
Incidenti auto, le categorie lavorative più a rischio
A pesare sul risultato sono tre diversi elementi che più fanno la differenza nello stile di guida: chilometri percorsi, stress ed età. Riguardo al primo punto, infatti, l’indagine evidenzia come le percorrenze stradali e il numero di veicoli sulla strada risultano i fattori di contesto che influenzano maggiormente il tasso di incidentalità: le persone più a rischio sono quindi, per ragioni ovvie, quelle che trascorrono tante ore alla guida per motivi lavorativi. Proprio per questo il primato di vulnerabilità agli incidenti auto va agli agenti di commercio, con un tasso di frequenza pari all’8,85%. Tra coloro che sono più a rischio, poi, ci sono anche gli studenti con l’8,39%: in questo caso, però, il fattore principale è legato all’inesperienza alla guida. Sul podio, poi, salgono anche gli imprenditori con una percentuale del 7,95% che precedono i pensionati con il 6,89%. Un altro importante fattore di rischio è legato poi stress, che può provocare distrazioni, stanchezza e violazioni al codice della strada. Tra le categorie più a rischio in questo caso, invece, ci sono insegnanti (6,88%), medici (6,78%) e dirigenti (6,36%).
Giornalisti e dipendenti pubblici quelle meno a rischio
Se, invece, si considerano anche gli incidenti in moto, la cerchia degli studenti passa in vetta alla classifica, sottraendo il triste primato agli agenti di commercio. Ma quali sono invece le categorie meno a rischio che, di conseguenza, risultano essere anche le più virtuose? A fare la voce grossa in questo senso sono giornalisti e i dipendenti pubblici, probabilmente – almeno nel secondo caso – per lo scarso utilizzo dell’automobile e per il fatto di percorrere, per gran parte della settimana, sempre lo stesso percorso permettendosi così di assimilare il tratto di strada e percorrerlo quasi “in automatico”.