La guida di un veicolo, qualsiasi esso sia, richiede molta attenzione; occorre rispettare la segnaletica stradale, eventuali pericoli e gestire il proprio stile di guida in base alle condizioni esterne (clima, stato del veicolo, ecc.). Purtroppo può capitare, nonostante la diligenza, di essere coinvolti in un tamponamento che è un evento piuttosto diffuso. Basta una piccola distrazione alla guida per far sì che accada, specialmente quando ci si trova imbottigliati nel traffico.
Quando si verifica effettivamente un tamponamento stradale
Prima di comprendere cosa fare in caso di tamponamenti stradali, occorre comprendere quando si possa effettivamente definire un incidente un “tamponamento”. È possibile parlare di tamponamento tra veicoli solo ed esclusivamente quando un veicolo riceve un urto posteriore. Pertanto, è ovvio che non è opportuno parlare di “tamponamento” per definire tutti gli altri tipi di incidenti che si possono verificare durante la circolazione stradale. Ad esempio, se si viene colpiti al lato o di fronte da un altro veicolo, non si può parlare di tamponamento. Generalmente questo tipo di incidente ha una causa comune: il mancato rispetto della distanza di sicurezza tra veicoli durante la circolazione. In questi casi, è risaputo che chi proviene da dietro, quasi certamente, ha la “colpa”.
La constatazione amichevole
Subito dopo il tamponamento, se non ci sono stati problemi gravi, è bene compilare il modello CAI, per la constatazione amichevole. In questo modo, è possibile velocizzare il processo per ottenere il risarcimento dei danni, poiché va inoltrato alla propria compagnia assicurativa, invece che rivolgersi all’assicurazione del responsabile. Esso si presenta come un foglio di colore blu e giallo, e permette di avere una visione unitaria del sinistro verificatosi. È importante, però, compilarlo attentamente. Infatti, bisogna riportare la data e l’ora del tamponamento, nonché il luogo (comune, provincia, via e numero civico più vicini al punto dell’incidente). Bisogna precisare, poi, se vi sono stati dei feriti; indicare i danni materiali e riportare i dati dei passeggeri che hanno assistito al tamponamento, precisando su quale dei due veicoli coinvolti erano presenti. Occorre poi indicare i dati dell’assicurato, compreso il codice fiscale; i dati del veicolo coinvolto (marca, tipologia, numero di targa, telaio ed immatricolazione); i dati della compagnia assicurativa.
Effettuare la stima dei danni
Provare i danni alla vettura è un onere che spetta anche all’automobilista, attraverso elementi come foto, video e testimonianze, al fine di ottenere il risarcimento dei danni. La stima del danno, invece, deve essere effettuata da un perito assicurativo, ovvero un professionista indipendente iscritto in un apposito albo che valuta e quantifica i danni dei sinistri, al fine dell’ottenimento della liquidazione. La stima viene disposta entro 10 giorni dalla denuncia del sinistro.
Controllo dello stato del veicolo
Subito dopo aver risolto tutte le faccende che derivano dall’incidente stradale, occorre controllare lo stato del veicolo. Quest’ultimo, infatti, può subire danni importanti oppure lievi a causa dell’incidente, in ogni caso è sempre consigliabile rivolgersi ad un centro servizi auto specializzato. In questo modo è possibile essere certi in merito allo stato effettivo del veicolo e circolare in strada in tutta sicurezza. Il pericolo, in poche parole, è quello di non accorgersi di piccoli danni causati dall’urto e che potrebbero compromettere la stabilità o comunque l’efficienza del proprio veicolo.
Potrebbe essere necessario sostituire determinate parti meccaniche oppure estetiche, ad esempio le carene dell’auto, i cerchi in lega, ed altri componenti. In genere quando si viene tamponati da un veicolo è la parte posteriore a subire maggiori danni. Pertanto, occorre esaminare con particolare attenzione lo stato del paraurti, del cofano, del semiasse posteriore e di tutto ciò che si trova nella parte sul retro del veicolo che ha subito l’incidente.