E’ triste dovervi raccontare di vetture di lusso a pezzi e, in tanti casi, persone che sono rimaste ferite. E’ necessario per mettervi in guardia dagli effetti negativi che possono nascere da atteggiamenti sconsiderati.
Guidare una potente auto di lusso non è per tutti, così come pilotare un aereo o una superbike. Vi sono concezioni comuni che portano a pensare che basti avere una patente per divertirsi nelle supercar. Si tratta di vetture che regalano emozioni, ma andrebbero condotte prevalentemente in pista, senza assili legati alle norme del CdS e con fattori di rischio limitati.
In pista, infatti, vi sono ampie vie di fuga e, in caso di impatto, vi sono delle barriere che almeno vi proteggeranno. Non a caso i piloti hanno delle capacità straordinarie, nate da anni di pratica e lavoro. Quasi tutti i migliori driver al mondo hanno cominciato da bambini a correre sui kart. Si tratta, per dirla alla Verstappen, di una base che permette anche di spingere al massimo in F1, perché le monoposto della massima categoria del Motorsport sono, semplicemente, dei kart più grandi.
Una cosa sono i pro driver della griglia un’altra i comuni mortali che hanno la presunzione di poter evitare qualsiasi impatto. Sulle strade di tutti i giorni vi sono ostacoli continui. I limiti di velocità sono nati proprio dalla necessità di porre un freno a tutte le follie in autostrada. Negli Stati Uniti i crash sono all’ordine del giorno. Date una occhiata a questa Lamborghini. Tantissimi milionari, specialmente in Cina, acquistano supercar ma poi non le sanno guidare. Ecco quali possono essere le conseguenze.
Prendete una delle migliori Porsche prodotte negli ultimi anni. Rispetto ai precedenti modelli della casa di Stoccarda la Cayman più pepata può vantare un potente aspirato. Un motore strepitoso che può essere abbinato ad un cambio manuale old school. Per i puristi è un puro godimento. Un piacere che deve fare al caso di una tecnica di guida che non consente errori. La 718 è una delle Porsche medie più sportive mai create, basata proprio sulla base tecnica della sua progenitrice.
Non sarà la cattivissima 911, ma servono grandi capacità di guida per domare qualsiasi modello di Porsche. Il crash è sanguinoso perché è protagonista anche una magnifica Ferrari. Con la GTC4 Lusso l’obiettivo della casa modenese era quello di costruire con equilibrio stilistico il giusto mix tra una Granturismo dalle alte prestazioni ed una vettura confortevole ed elitaria rispetto ai competitor. La GTC riporta alla mente la storica 330 GTC e da cui riprende anche la denominazione, 4 sta per l’omologazione dei posti a sedere e la dicitura Lusso si rifà ad alcune rosse degli anni ‘60 come la 250 GT Lusso, 250 GT Berlinetta Lusso e la 330 GT 2+2.
Presentata a Ginevra nel 2016 monta un motore V12 da 6,3 litri posto in posizione anteriore-centrale. Il frontale è, decisamente, slanciato. Il posteriore è caratterizzato dalle quattro luci circolari Ferrari, ammirate l’ultima volta sulla Ferrari F430. Si tratta di un’opera d’arte in movimento, ma è andata distrutta in una collisione davanti ad un ristorante asiatico. A riportare i maggiori danni, tra la Porsche e la Ferrari, è stata proprio l’auto del Cavallino.
Nelle immagini pubblicate sulla pagina di Supercarfails.it potete ammirare le conseguenze di una guida sconsiderata. Il gioiello della casa modenese presenta 690 CV a 8.000 giri al minuto, molto di più della sorella FF, grazie ad un rapporto di compressione elevato a 13,5:1. Purtroppo è finita nelle mani sbagliate.