Dopo il buon successo del 2022, anche quest’anno sono tornati gli incentivi auto in Italia: chi può aderire e le cifre a disposizione
Cosa sarebbe il mercato dell’auto in Italia senza gli incentivi statali? Risposta complicata, anche se il trend negli ultimi mesi è stato in rialzo ovunque in Europa. Il nostro Paese non fa eccezione, dopo i due anni bui della pandemia e i rallentamenti del 2022 dovuti anche alla guerra in Ucraina che aveva bloccato i fornitori.
Uno dei meriti per la ripresa deve essere necessariamente attribuito agli incentivi auto varati dal governo Draghi e poi confermati dall’esecutivo Meloni. Non a caso dalla seconda settimana di gennaio 2023 sono state rese disponibili le prenotazioni per aderire.
I risultati finora sono stati incoraggianti, ma solo in alcune fasce. E così ci ritroviamo con fondi che sono stati esauriti in poche settimane e altri che invece aspettano ancora di essere piazzati. In linea di principio l’idea del governo, attuale e precedente, è molto chiara.
Sostenere le spese degli automobilisti italiani, privati ma anche aziende, per una reale riconversione del parco macchine. Al momento infatti nessuno sa con certezza se passerà la linea dell’UE che entro il 2035 vuole far sparire dalle strade tutti i motori termici. Ma è chiaro che puntare su una mobilità più sostenibile resta uno dei primi punti nel programma.
Nascono così gli incentivi auto che vanno a coprire diverse fasce di motorizzazioni e di prezzi. In generale permettono di avere notevoli riduzioni sul prezzo di acquisto per le auto elettriche, ibride plug-in, ICE (quindi con motore endotermico). Ma anche per veicoli commerciali, motocicli e ciclomotori sia con la rottamazione che senza.
Incentivi auto 2023, ecco quello che c’è ancora sul piatto in Italia
Sono passati in pratica cinque mesi pieni dall’apertura delle richieste per gli incentivi auto 2023 in Italia e com’è attualmente la situazione? La tendenza sembra rispecchiare quella del 2022 quando l’anno era terminato con un avanzo del 44% per la somma dei fondi stanziati.
Anche in questo caso infatti ci sono figli e figliastri. O meglio ci sono le scelte degli italiani che puntano molto su certi segmenti trascurandone per volontà o semplice cattiva informazione altri. A confermarlo ci sono i numeri, aggiornati alla fine della prima settimana di giugno 2023.
Al momento infatti la cifra complessiva di 610 milioni destinata agli Ecobonus nel settore auto e moto risulta sfruttata solo per il 16,70% dei fondi destinati alle auto elettriche e per il 5,50% dei fondi per le ibride plug-in destinati ai privati. Molto meglio fino ad oggi invece sono andati i soldi destinati alle persone giuridiche per finanziare attività di car sharing e autonoleggio.
Ma l’altra faccia della medaglia è rappresentata dagli incentivi destinati all’acquisto di auto ICE. Guardando sempre ai primi cinque mesi del 2023 risultano infatti già terminati i soldi per modelli benzina, diesel, gpl e metano, che in realtà erano finiti quasi subito. Stesso discorso per le mild hybrid e le full hybrid.
A soffrire quindi sono soprattutto alcuni comparti come ad esempio quelli delle auto 100% elettriche nonostante gli sforzi delle Case. Tesla ad esempio ha ridotto il prezzo della Model 3 in Italia per farla rientrare nella fascia coperta dagli incentivi statali. Ma più in generale i prezzi sono considerati ancora troppo alti rispetto ai benefici.
Disponibilità, cifre, rottamazione, modelli;: tutto quello che c’è da sapere sugli Incentivi auto 2023
Come funzionano gli incentivi auto 2023 in Italia? Rappresentano di fatto una prosecuzione di quello che aveva stabilito il decreto-legge 17/2022 del governo Draghi. Sul piatto metteva 700 milioni di euro per il 2022 e 1 miliardo di euro all’anno dal 2023 al 2030 per la riconversione ecologica dell’industria automobilistica.
Quasi due terzi di quella somma è stata destinata a finanziare gli incentivi auto nel 2023. Il particolare la divisione fin dall’inizio dell’anno era questa:
- 190 milioni di euro per l’acquisto di auto elettriche (fascia 0-20 g/km di CO2)
- 235 milioni di euro per l’acquisto di auto ibride plug-in (fascia 21-60 g/km di CO2)
- 150 milioni di euro per l’acquisto di auto ICE (fascia 61-135 g/km di CO2)
- 15 milioni di euro per l’acquisto di veicoli commerciali N1 e N2 elettrici
- 35 milioni di euro per l’acquisto di motocicli e ciclomotori elettrici
- 5 milioni di euro per l’acquisto di motocicli e ciclomotori ICE.
Inoltre il 5% della cifra importi per auto elettriche e ibride plug-in è destinato riservati agli acquisti effettuati dalle persone giuridiche per le attività di car sharing o per le attività di autonoleggio con finalità commerciali.
Ma ci sono paletti precisi anche sui costi coperti. Il prezzo delle auto elettriche e ICE nella fascia 0-20 g/km e 61-135 g/km deve essere pari o inferiore a 35.000 euro (accessori compresi, IVA, IPT e messa su strada escluse). Invece il prezzo delle auto ibride plug-in nella fascia 21-60 g/km deve essere pari o inferiore a 45.000 euro (sempre accessori compresi ma IVA, IPT e messa su strada escluse).
Nei veicoli rottamabili sono incluse tutti i modelli con classe di emissione inferiore a Euro 5, indipendentemente dalla data di immatricolazione. L’auto deve risultare intestata all’acquirente o a un suo familiare convivente da almeno 12 mesi. E c’è l’obbligo di mantenere la proprietà del veicolo acquistato con gli incentivi 2023 per almeno 12 mesi.
Infine il governo ha stabilito anche le somme massime per acquistare un modello con gli incentivi auto 2023:
- 5.000 euro con rottamazione e 3.000 euro senza rottamazione per autoveicoli M1 almeno Euro 6 nella fascia di emissioni 0-20 g/km (auto elettriche)
- 4.000 euro con rottamazione e 2.000 euro senza rottamazione per autoveicoli M1 almeno Euro 6 nella fascia di emissioni 21-60 g/km (auto ibride plug-in)
- 2.000 euro solo con rottamazione per autoveicoli M1 almeno Euro 6 nella fascia di emissioni 61-135 g/km (auto full/mild hybrid, benzina, diesel, metano, gpl)
Le società di car sharing e di autonoleggio con finalità commerciali possono acquistare esclusivamente autoveicoli fino a 60 g/km di CO2, quindi elettrici e plug-in. Lo schema degli sconti per l’autonoleggio è il seguente:
- 2.500 euro con rottamazione di un’auto Euro 0, 1, 2, 3 o 4 e 1.500 euro senza rottamazione per autoveicoli M1 almeno Euro 6 nella fascia di emissioni 0-20 g/km
- 2.000 euro con rottamazione di un’auto Euro 0, 1, 2, 3 o 4 e 1.000 euro senza rottamazione per autoveicoli M1 almeno Euro 6 nella fascia di emissioni 21-60 g/km
Anche le piccole e medie imprese con attività di trasporto di merci (in conto proprio o in conto terzi), possono richiedere gli incentivi 2023. Sono destinati all’acquisto di veicoli commerciali di categoria N1 e N2, nuovi di fabbrica e solo con alimentazione elettrica. Il contributo è concesso con la contemporanea rottamazione di un veicolo omologato in una classe inferiore a Euro 4. Ecco9 lo schema dei contributi:
- 4.000 euro per l’acquisto di veicoli N1 fino a 1,5 tonnellate
- 6.000 euro per i veicoli N1 superiori a 1,5 tonnellate e fino a 3,5 tonnellate
- 12.000 euro per i veicoli N2 da 3,5 tonnellate fino a 7 tonnellate
- 14.000 euro per i veicoli N2 superiori a 7 tonnellate e fino a 12 tonnellate.