Ottenere degli incentivi per l’acquisto di un’auto può essere anche abbastanza semplice ma, se non si rispettano tutte le condizioni, può decadere il beneficio ottenuto. Ecco a cosa fare attenzione.
Fra bonus statali e promozioni da parte delle varie aziende/concessionarie acquistare una vettura nuova in questo periodo può rivelarsi inaspettatamente vantaggioso. Sopratutto se si opta per un’auto elettrica. Sono tante le offerte proposte, in particolar modo quando si rottama un’auto che già si possiede da tempo. Tuttavia, quando si accede agli sconti, bisogna stare attenti. In mancanza del rispetto di alcuni limiti temporali, il beneficio ottenuto può essere annullato e tocca pagare il prezzo pieno per la vettura.
Per il 2023, ricorda il ‘Corriere della Sera’, sono stati stanziati ben 630 milioni di euro da suddividere in bonus. Per le auto elettriche, si possono ottenere dei vantaggi economici per un minimo di 3mila euro a un massimo di 5mila. Se inclusa un’auto da rottamare inferiore all’Euro5. Per le vetture ibride plug-in la promozione va dai 2mila ai 4mila euro. Se l’auto scelta, invece, è ancora a benzina, lo sconto previsto sul prezzo finale è di massimo 2mila euro. Ma soltanto se si porta in concessionaria un altro modello da rottamare. In quest’ultimo caso, la somma distribuita è già terminata a gennaio, accontentando solo 75mila persone. Per le auto ibride e per quelle elettriche invece ci sono ancora oltre 100 milioni di euro di incentivi a disposizione.
D’altronde, la popolazione del guidatori in Italia è ancora piuttosto restia rispetto al passaggio all’elettrico. La gente sembra non riuscire ad affacciarsi a questo sviluppo tecnologico con fiducia. E l’accesso agli incentivi è meno richiesto che in altre situazioni. Ad ogni modo, è necessario tenere a bada i termini temporali perché per molti non è stato possibile godere dello sconto, a causa di un fattore su tutti.
Incentivi auto, attenzione: se manca questo requisito, il beneficio decade
A causa della pandemia ma anche del conflitto fra Russia e Ucraina è stato più difficile rispettare i tempi di consegna delle vetture proprio a causa del reperimento dei materiali di produzione. In alcuni casi, i ritardi hanno sfiorato anche il trascorrere di un anno per mancanza di chip e forniture varie. A inizio 2023 la tendenza è migliorata fino ad annullare quasi del tutto il gap temporale fra l’acquisto e la consegna della vettura. I termini prevedono che non debbano trascorrere oltre sei mesi dalla firma del contratto fino all’arrivo in concessionaria della vettura. Qualora passasse più tempo, infatti, il contratto resterebbe valido. Tuttavia si annullerebbero i benefit.
Ciò significa che si pagherebbe una somma decisamente più alta, almeno di 2mila euro, per ottenere la vettura che era stata acquistata a un prezzo più modico. La norma, infatti, prevede che siano massimo 180 i giorni concessi per consegnare le chiavi della nuova auto a chi l’ha comprata attraverso il contributo statale. Alcune associazioni di categoria come l’Anfia, l’Unrae e la Federauto, hanno scritto al Ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso. Gli hanno chiesto di evitare danni siccome non è una scelta volontaria quella relativa ai ritardi sulle consegne. Quindi di prorogare l’attesa da massimo 180 a massimo 270 giorni. Un salvagente a tutela dei cittadini che hanno realizzato un investimento. Al momento si attende risposta e provvedimento conseguente.