Ecco cosa sta per accadere dal punto di vista degli incentivi automobilistici, anche se inizialmente erano stati bloccati dal Governo.
Uno dei passi fondamentali per cercare di migliorare e far crescere il mercato automobilistico in Italia negli ultimi anni è stata l’adozione dei cosiddetti incentivi statali. Ovvero degli aiuti economici, forniti del Governo, atti ad agevolare ed incentivare per l’appunto l’acquisto di autovetture nuove di zecca, in particolar modo quelle elettriche e sostenibili.

Peccato che però il 2025 non vedrà erogato alcun incentivo. Il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso ha da tempo confermato che l’Ecobonus per l’acquisto di veicoli elettrici e ibridi non sarà garantito nell’annata in corso, poiché considerato poco efficace. Le risorse previste per gli incentivi auto saranno devolute per la la riconversione della filiera automotive in settori come difesa, aerospazio e cybersicurezza.
Una scelta che ha fatto storcere il naso a tanti, anche ai sindacati che hanno subito prospettato conseguenze su tutta la filiera lavorativa, con il rischio di licenziamenti e cassa integrazione per moltissimi dipendenti del settore automotive in Italia. Nonostante i 2,5 miliardi stanziati dal Governo per la transizione dell’industria automobilistica, il rischio è quello di perdersi dei pezzi per strada.
No agli Ecobonus in Italia: la posizione di Stellantis
Protagonista principale di questa situazione poco idilliaca è Stellantis, la holding guidata da John Elkann che gestisce i maggiori gruppi automobilistici italiani, tra cui Fiat, Lancia e Alfa Romeo. Lo stesso presidente interverrà alla Camera il 19 marzo per discutere del futuro della società in merito alla gestione degli stabilimenti italiani.

L’idea, con il tanto decantato Piano Italia, è quello di rilanciare la filiera in Italia con l’uscita di 7 nuovi modelli di auto in produzione a Melfi, così come il rilancio del celebre marchio Maserati a Modena. Ma va capito come potrà effettuarsi questa ripresa coinvolgente in un momento così critico, che a inizio 2025 segna un clamoroso -63% nella produzione di autovetture.
Elkann proverà a delineare dei passaggi costruttivi, per rilanciare la filiera e trattare il tema della transizione ecologica e digitale. Il Governo italiano ha già fissato delle priorità tendenzialmente differenti. Va comunque trovata una soluzione per non ricadere nel baratro della crisi.
Intanto Stellantis è ancora alla ricerca di un nuovo CEO dopo le dimissioni di Carlos Tavares, ma ha già deciso di rilanciarsi nel mercato sudamericano, dove la Fiat Strada sta ottenendo riscontri molto rilevanti. Un primo passo per provare a risollevare le sorti del gruppo.