Il mondo dell’auto elettrica è ancora combattuto, tra chi ci crede sia effettivamente una soluzione e chi invece la pensa esattamente al contrario. Nel bel mezzo si inseriscono gli indecisi, che magari sono convinti sia una buona soluzione ma diffidano e non credano che l’energia prodotta per ricaricare le batterie sia davvero “green”. In tutto questo smart ha ufficializzato che dal 2020 non venderà più auto a combustione, ma tutta la sua lineup sarà solo elettrica. Per farci provare la nuova smart EQ fortwo elettrica ha allora organizzato una gara di regolarità tra giornalisti, per le strade della Toscana.
Il fatto stesso che smart abbia deciso di vendere solo auto elettriche e non semplicemente affiancarle alla vendita delle auto con motore termico è una presa di posizione forte, molto forte. Significa un lancio concreto ed a capofitto in una nuova e sconosciuta era, perchè in effetti ci possono essere tutti gli studi di questo mondo, ma “solo l’esperienza può confermare o smentire gli studi”. E quindi tra qualche anno potremo vedere smart ridimensionare il proprio numero di immatricolazioni oppure ridefinire completamente le regole del gioco, così come fece alla sua nascita, con un’auto che distrusse ogni schema possibile. Ma intanto la smart fortwo elettrica è una realtà ormai dal 2007 e quindi la clientela ha cominciato anche bene ad interiorizzare l’idea che possa esserci questa piccola auto alimentata a batterie, poi nel corso degli ultimi tempi la fortwo electric drive (e non solo) è diventata smart EQ fortwo ed ha potenziato ancora di più l’autonomia, diventando ancora più concreta. I numeri hanno cominciato a darle ragione, considerando le oltre 800 auto immatricolate nel corso del 2018 fino alla fine del mese di agosto, numero non di certo esiguo considerando il mercato delle auto elettriche in Italia, ma noi l’abbiamo poi messa alla prova in una eco-gara di regolarità per le campagne toscane.
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In poche parole concorrere in una gara di regolarità significa percorrere le tappe assegnate rispettando i limiti imposti dal codice della strada, considerando che si svolge su strade aperte al pubblico, ed essere quanto più precisi possibile nel coprire la distanza tra l’inizio e la fine della tappa esattamente nel tempo assegnato dalla direzione gara. Ma poichè quella che abbiamo portato a termine è stata una gara “eco”, contava anche la quantità di carica consumata. Quindi l’equipaggio di giornalisti che ha consumato di meno, in poche parole, ha vinto.
Noi di AllaGuida.it ci siamo classificati al terzo posto su nove auto in gara ma non è tanto il risultato quello che ci interessa analizzare, in sostanza è stata una competizione tra colleghi, quanto il contesto e le possibilità che vengono aperte per questo genere di mobilità. Con le batterie completamente piene la smart EQ fortwo garantisce circa 160 km di autonomia, non male per chi la utilizza esclusivamente in città poichè può preoccuparsi di caricarla anche dopo diversi giorni di tragitto casa-lavoro-casa, ma l’idea di poter andare a fare un giro fuori porta era finora lontana. Ebbene noi abbiamo affrontato tappe con distanze da coprire tra 60 e 80 km, durante le quali ci siamo potuti studiare il consumo di batteria nelle varie situazioni.
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Chiaro che l’autostrada è la condizione peggiore di utilizzo, poichè non c’è nemmeno modo di ricaricare sfruttando l’accumulo in frenata e la velocità media è più alta, quindi significa dover vincere più resistenza aerodinamica. Si opta allora per godersi i paesaggi verdi, passando per le statali che sono certamente più congeniali ad un’auto elettrica. In Toscana si arriva però anche a tratti con salite e discese, le prime che sicuramente fanno scaricare più velocemente le batterie, le seconde che invece permettono di riaccumulare energia. Ovviamente la quantità di energia riaccumulata sta anche nella bravura di chi guida, poichè è necessario trasformare un minimo lo stile di guida rispetto a quando si gira con un’auto a motore tradizionale, ad esempio anticipando la frenata lasciando l’acceleratore. E poi dobbiamo ammettere che in salita basta anche premere pochissimo l’acceleratore, chiedendo circa il 10-15% di potenza, per salire senza problemi sfruttando un benefit importantissimo del motore elettrico: la coppia è disponibile tutta, in modo costante, fin da subito!
Tra una tappa e l’altra ci siamo fermati in dei luoghi simbolo di quello che vuole essere un ecosistema basato completamente su energie prodotte da fonti rinnovabili, anche perchè in effetti dovevamo anche ricaricare un po’ l’auto. Qui arriviamo alla collaborazione tra smart ed Enel X, azienda nazionale che è all’avanguardia mondiale nella produzione di energia elettrica a partire da fonti rinnovabili, con centrali idriche o geotermoelettriche di Enel Green Power. Ecco quindi che potrebbe decadere un fantasma: non è vero quindi che chi guida un’auto elettrica inquina lo stesso poichè l’energia per la ricarica viene prodotta da centrali a carbone o simili, che quindi inquinano lo stesso, ma la filiera – se così possiamo chiamarla – si mantiene pulita con la produzione ecosostenibile dell’elettricità necessaria alla ricarica.
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Con un’autonomia di 160 km ovviamente è stata necessaria una ricarica presso i siti che abbiamo visitato, se non altro per evitare di restare a secco di energie e sfruttando il nuovo caricatore da 22 kW fornito con la piccola citycar, che permette di caricare quasi del tutto la batteria in meno di un’ora. Il tempo di una chiacchiera, del pranzo, e siamo potuti ripartire per altre tappe. Ma chiaramente ci si chiede se e quando una rete di ricarica capillare possa davvero permettere una tale tranquillità e l’abbandono dell’ansia da ricarica.
Ebbene partiamo da un presupposto, che smart ed Enel X collaborano con la fornitura di una wallbox gratuita (apparato ed installazione) ai clienti di smart EQ fortwo, che quindi la possono mettere nel box di casa, sotto l’ufficio o vicino al negozio. Insomma dove ritengono più opportuno nei limiti del possibile. C’è poi un lavoro a monte, che è quello dell’installazione di nuovi punti di ricarica e di colonnine intelligenti, che possono anche gestire meglio il flusso di energia per la ricarica ad esempio quando costa di meno. Questa distribuzione capillare sta partendo prima da grandi città italiane come Roma e Milano, poi successivamente arriverà anche a Napoli e così via, e chiamerà in causa esercizi commerciali come i grandi supermercati. Questi avranno la possibilità di piazzare delle colonnine di ricarica nei proprio parcheggi, con posti dedicati. Saranno colonnine gestite da Enel X, che coprirà anche i costi di installazione, mentre il supermercato potrebbe così creare una sorta di attrattiva verso una fascia di clienti, che quindi durante la spesa potrebbe ricaricare l’auto ed ottimizzare i tempi.
Insomma le idee sono tante ma soprattutto si stanno cominciando a concretizzare, quindi fatti e non parole. Staremo a vedere l’evoluzione di queste iniziative sperando di possano vedere quanto prima possibile sulle nostre strade!