I numeri relativi alle immatricolazioni auto permettono di avere un’idea precisa di come stia andando il mercato in Italia. E purtroppo la situazione è particolarmente sconfortante.
Il mondo dei motori è stato quello che ha sofferto maggiormente a causa delle restrizioni introdotte a causa della pandemia e anche ora che queste sono ormai un ricordo la ripresa appare difficilmente lenta. Non è così difficile cercare di capirne i motivi, Chi è stato a lungo in cassa integrazione, ha chiuso la sua attività o è stato per mesi senza guadagnare non se la sente certamente di programmare un acquisto oneroso come quello che viene richiesto per una vettura nuova.
Il problema viene compensato solo in minima parte dall’idea di optare per un finanziamento pluriennale, soluzione adottata dalla maggioranza delle persone. La paura del futuro, infatti, non permette di programmare in maniera tranquilla, pur sapendo di dover sostenere un importo fisso ogni mese. A testimoniare in maniera chiara questa situazione ci sono i numeri delle immatricolazioni auto.
Immatricolazioni auto: la situazione resta difficile
Come già accaduto in passato, il metodo scelto per smuovere il mercato è rappresentato dall’introduzione di una serie di incentivi, sia a livello nazionale, sia regionale in alcuni casi. L’effetto ottenuto è stato però solo parzialmente quello sperato.
La maggior parte degli italiani, infatti, si sono dirottati sulle agevolazioni previste per le vetture a benzina o diesel, mentre risultano essere ancora scettici sulle elettriche, nonostante queste debbano, secondo le intenzioni dell’Unione Europea, rappresentare il nostro futuro.
Questo non può che fare preoccupare le aziende e gli addetti ai lavori in genere, con il rischio che possano esserci tagli anche al personale. Del resto, i numeri delle immatricolazioni auto sembrano parlare chiaro.
I dati fanno riflettere
A dare l’idea in merito all’andamento di un settore sono certamente i numeri, che rappresentano una cartina al tornasole piuttosto chiara di come sta evolvendo la situazione relativa alle immatricolazioni auto. È in calo il numero degli italiani che decidono di acquistare una vettura, non a caso una su tre di quelle che attualmente circolano sono a noleggio.
Si tratta di una soluzione che ha un duplice vantaggio: l’investimento richiesto è certamente minore, oltre a poter evitare di andare incontro al processo di svalutazione del mezzo che inevitabilmente inizia già all’uscita dal concessionario. Al termine del contratto si può inoltre decidere se proseguire con un accordo simile per un altro modello, in modo tale da avere sempre una macchina nuova o quasi.
Il 2022 non può che essere considerato un risultato positivo proprio per le aziende di noleggio, a dispetto di quanto accaduto per chi ha puntato sull’acquisto. C’è stato infatti un incremento pari a 415 mila unità immatricolate in Italia per un valore complessivo di 10,5 miliardi di euro ed una clientela di 250.000 soggetti tra privati, aziende e PA.
Si ha così modo di avere a propria disposizione un veicolo nell’arco di poco tempo, cosa non sempre possibile invece quando ci si reca in concessionaria a causa del ritardo registrato nel rifornimento delle materie prime. Ed è proprio per questo che il Vice Presidente ANIASA Italo Folonari ha voluto fare un appello al governo, invitandolo a fissare al 10% l’IVA per i servizi di car sharing e di noleggio a breve termine per i turisti stranieri, oltre a garantire ai clienti maggiori detraibilità e deducibilità per le vetture aziendali elettriche.