Il più improbabile dei candidati sceglie di rilanciare l’industria dell’auto europea. Il protagonista sarà un. nuovo Suv elettrico
La notizia ha dell’incredibile. A rilanciare l’industria europea dell’auto, a combattere la battaglia contro l’invasione cinese sarebbe proprio un marchio cinese. Confusi? Niente paura, nel grande mondo variegato e multinazionale dell’industria automobilistica, i passaporti contano sì, ma fino a un certo punto.
Polestar, il marchio di lusso di proprietà Geely, ha scelto di produrre il suo nuovo gioiellino direttamente nel vecchio continente. Proprio mentre tutti i costruttori cinesi cercano di invadere l’Europa con le loro auto elettriche, uno di loro volta le spalle alla produzione in patria. Il gigante Geely, che già controlla Volvo e Smart, ha deciso di giocare una partita tutta sua.
Un piano quasi perfetto
Polestar non è certo l’ultima arrivata. Prima la sportiva ibrida Polestar 1, poi l’elettrica Polestar 2, seguita dai SUV 3 e 4. Ogni modello un passo avanti. Il nuovo Polestar 7 rappresenta ora il salto più grande: tutto nuovo, tutto europeo, tutto pensato (anche) per aggirare i dazi sulle auto cinesi.
I numeri fanno venire le vertigini, le previsioni sono di un successo immenso +30-35% di vendite previste nei prossimi due anni. Il CEO Michael Lohscheller lo dice chiaro: “Il 2025 cambierà tutto”. Prima del nuovo SUV vedremo la Polestar 5, una GT elettrica che promette prestazioni da far girare la testa.
La mossa di Geely sembra uscita da un film di spionaggio industriale. Usare un marchio premium europeo, finanziato con soldi cinesi, per fare concorrenza alle auto cinesi stesse. Il paradosso diventa ancora più grande pensando che la Cina controlla il mercato delle batterie e dei componenti chiave per le auto elettriche.
Lo spirito sportivo di Polestar continua a dominare la gamma. Il nuovo SUV non farà eccezione: design che impressiona, tecnologia all’avanguardia e senza compromessi, classe da vendere. Farlo in Europa è certamente una questione di dazi, ma non solo: è un’idea del futuro dell’auto. Che, anche per i grandi marchi cinesi, vede l’Europa al centro. Non solo come mercato, ma come fucina industriale e creativa.
L’industria dell’auto sta cambiando pelle, una pelle che diventa sempre più cinese. Polestar 7 vuole essere in prima fila in questo cambiamento. Vuole tornare alle sue radici europee e valorizzarle, anche se il portafoglio parla cinese.
Le strade europee stanno per accogliere un nuovo orgoglio europeo. Europeo sì, ma di proprietà cinese. Sono i paradossi del nostro tempo, e per una volta potrebbe essere un paradosso felice.