Questo biocarburante italiano punta a conquistare il futuro dei motori, il Governo punta su questa tecnologia.Â
Il futuro del mondo dei motori continua ad essere in bilico e molto dibattuto: da un lato c’è l’esigenza di raggiungere quanto prima la neutralità carbonica e raggiungere il traguardo delle zero emissioni per abbassare i ivelli d’inquinamento dell’aria e tutelare il nostro ecosistema, dall’altro lato ci sono però le esigenze dell’industria e delle aziende, alle prese con i costi dell’elettrico e una domanda che fatica a decollare per via dell’alto prezzo di questi modelli e dei limiti legati alla batteria.
Per l’Europa la situazione è ancora più spinosa: ai temi già citati in precedenza si aggiunge infatti la spietata concorrenza delle aziende cinesi, l’incertezza normativa e le lamentele sugli aiuti da parte delle istituzioni ritenuti insufficienti. L’Unione Europea non vuole però fare marcia indietro sulla decisione di fermare la produzione di auto a diesel e benzina entro il 2035, ma è pronta a fare un compromesso su alcune iniziative.
E-fuel e biocarburanti sono tra le alternative più credibili e sponsorizzate all’elettrico. Queste permetterebbero non solo di continuare ad utilizzare i motori a combustione, e dunque i veicoli già in circolazione, in modo del tutto sostenibile dal punto di vista ambientale, ma consentirebbero di utilizzare le stesse modalità di ricarica a cui siamo abituati ora, con un grande vantaggio dal punto di vista della praticità .
L’Italia, in particolare, starebbe puntanto forte sui biocarburanti, e starebbe tentando di far rientrare questi carburanti sostenibili nel discorso sulla revisione delle norme europee in termini di emissioni.
Giorgia Meloni sarebbe pronta a portare avanti in prima persona questa battaglia, ma dovrà fare i conti con la Germania e con i suoi e-fuel, che al momento sembra essere la strada preferita di un’Unione Europea disposta a lasciare le porte aperte solo ad una delle due strade. I biocarburanti, ottenuti tramite il processo di fissazione biologica del carbonio, che i trasforma in composti organici, sono la strada su cui l’Italia ha puntato maggiormente, e il governo punta a mostrarne i punti di forza rispetto ai carburanti sintetici sponsorizzati dai tedeschi.
La partita per il futuro dell’automotive europeo, insomma, è ancora aperta e ancora tutta da giocare, e i prossimi mesi saranno fondamentali per capire quali saranno i piani futuri. L’Italia vuole giocare, certamente, da protagonista.